Plagio musicale, le 10 canzoni copiate più famose [VIDEO]

Madonna Vogue plagio

La questione dei plagi musicali rappresenta ancora oggi un argomento scottante per molti artisti da classifica, spesso alle prese con vere e proprie cause giudiziarie a causa di canzoni che somigliano un po’ troppo a pezzi di altri musicisti. Il vecchio saggio un giorno disse che nel pop moderno essere originali è impossibile perché con le 7 note è stato già detto tutto il possibile. Potrebbe essere vero, ma questo non giustifica di certo quegli artisti che, volutamente o inconsciamente, rubano accordi o intere sequenze ad altre canzoni. Vediamo quali sono i casi più famosi di plagio musicale.

1. Beatles – I Feel Fine

Ma come, i padri del pop che rubano da altri artisti? Tutti noi siamo abituati a pensare che chiunque venga dopo i Beatles debba in qualche modo pagare pegno artistico nei loro confronti, eppure I Feel Fine dei Fab Four è stata accusta di avere rubato il riff principale di una canzone di Bobby Parker dal titolo Watch Your Step. Lo stesso George Harrison, all’epoca, fu costretto a confessare di “essersi ispirato” a quel celebre riff mentre scriveva.

2. Radiohead – Creep

Con il singolo Creep i Radiohead esplodono negli anni ’90 come una delle band rock più innovative e sperimentali degli ultimi decenni. Senza nulla togliere alla band di Thom Yorke, che in seguito avrebbe assunto una sua identità precisa e in qualche modo unica, il brano più famoso della band è però considerato un furto vero e proprio: la vittima sarebbe il brano The Air That I Breathe degli Hollies. Ascoltare per credere.

3. Beatles – Come Together

Qualcosa non quadra se ritroviamo i Beatles al terzo posto dei più grandi plagi musicali della storia. Eppure è proprio così, alcuni dei riff e dei motivetti più famosi della band britannica sono diretta emanazione di brani precedenti, di artisti più o meno famosi. Con una netta predilezione per il blues, i Beatles hanno saccheggiato anche Chuck Berry, per la precisione You Can’t Catch Me. Questa volta dietro l’operazione c’è John Lennon in persona.

4. Michael Jackson – Will You Be There

Nel 1992 Michael Jackson viene accusato di plagio, nientemeno che dal cantore nostrano Al Bano, secondo cui il brano Will You Be There non sarebbe altro che un copia incolla di I cigni di Bakala, pezzo dell’artista del 1987. Al Bano alla fine perderà la causa, ma il vero quesito che tutti si pongono è: Michael Jackson poteva mai conoscere Al Bano? La risposta è dentro di voi.

5. Ray Parker – Ghostbusters Theme

Chi non conosce il tema del film Ghostbusters? Un brano così incisivo e iconico da piazzarsi nel cervello senza possibilità di cancellarlo. Peccato che si tratti di un plagio, da una canzone di Huey Lewis intitolata I Want A New Drug. La storia è questa: Lewis viene contattato dalla produzione per scrivere la musica di Ghostbusters, ma declina l’offerta perché sta già lavorando alla colonna sonora di Ritorno al Futuro. Al suo posto viene scelto Ray Parker, che pensa bene di saccheggiare un vecchio brano dell’avversario trasformandolo in hit mondiale.

6. Hans Zimmer – Gladiator Theme

Hans Zimmer è uno dei compositori di colonne sonore più famosi in assoluto, ma è anche un autore che non disdegna qualche ispirazione qui e lì. Nel caso specifico del film Il Gladiatore, dopo aver ricevuto numerose accuse dalla stampa ha dovuto ammettere di avere pescato a piene mani dall’opera di Gustav Holst ‘Mars, Bringer of War’, per costruire il tema principale. Stessa melodia, tempi diversi.

7. Madonna – Vogue

Poteva forse mancare la signora Ciccone in questa carrellata? Certo che no, e infatti sul finire degli anni ’90 Madonna è al centro di una polemica accesa con Malcolm McLaren, ex Sex Pistols (!). Malcom nel 1989 pubblica un singolo intitolato Deep in Vogue, il quale non riscuote però molto successo. Solo un anno dopo Madonna arriva sul mercato con Vogue (un caso?), che invece diventa una hit planetaria. L’accusa è di aver rubato l’intero concept del brano ma, nonostante le effettive somiglianze, Malcom McLaren non ottiene alcun risarcimento dalla regina del pop.

8. Beach Boys – Surfin’ U.S.A.

Sembra proprio che Chuck Berry detenga la corona di artista più plagiato della storia della musica. Nel caso specifico, ci riferiamo alla hit assoluta dei Beach Boys, quella Surfin’ U.S.A. che avrebbe fatto ballare chiunque negli anni ’60. La canzone è un evidente plagio da Sweet Little Sixteen di Chuck Berry, che infatti dopo una lunga causa è riuscito a ricevere credits e royalties sulla canzone. Come se non bastasse, si è scoperto poi che la canzone dei Beach Boys aveva copiato anche il testo, questa volta da Kissin’ Time di Bobby Rydell.

9. Jet – Are You Gonna Be My Girl

Quando una band sconosciuta chiamata Jet irrompe sulla scena con il singolo Are You Gonna Be My Girl, tutti gridano al miracolo. Allo stesso tempo si alza il coro di quanti si accorgono di una somiglianza imbarazzante con un vecchio brano dell’iguana Iggy Pop, Lust for Life. La polemica tra i due artisti si spegne quando i Jet chiedono a Iggy di collaborare su un brano. Pochi sanno, però, che esiste anche una canzone antecedente alle due, che sarebbe l’origine assoluta del furto. Un brano del famoso trio The Supremes.

10. Oasis – Cigarettes & Alcohol

I detrattori hanno sempre pensato agli Oasis come a una versione moderna e più elettrica dei Beatles: stesse melodie, stessi riff. Il più grande plagio della loro carriera non è ai danni dei baronetti (che pure se ne intendevano in materia, come visto) ma di Marc Bolan e dei suoi T. Rex. Il brano incriminato è Cigarettes & Alcohol, molto, troppo simile al classico Get It On (Bang a Gong).