Parlare dei Marillion significa ripercorrere una storia lunga 30 anni, la storia di una band che ha accompagnato l’evoluzione del rock dagli anni ’80 fino ai giorni nostri mutando forma ma senza clamorosi cali di qualità e ispirazione. Prolifici come pochi, in questo 2012 pubblicheranno il 16esimo album della loro carriera, intitolato Sounds That Can’t Be Made e anticipato dal singolo Power.
Il nuovo brano è arrivato come un fulmine a ciel sereno, un regalo che la band ha voluto fare a tutti i suoi fan che seguono con costanza tutte le ultime novità sui social network. Il nuovo disco arriverà infatti nei negozi soltanto dopo l’estate, a settembre 2012, anche se è già possibile prenotare la versione deluxe sul sito ufficiale. I Marillion del 2012 riprendono il discorso portato avanti negli ultimi due album Somewhere Else e Happiness is the Road, un discorso fatto di rock elegante che punta tutto sulla atmosfere e sulla voce raffinata di Steve Hogarth.
Inutile dire che i Marillion di oggi sono molto diversi da quelli degli anni ’80, quando con Fish alla voce scrivevano capolavori immortali del rock come Script for a Jester’s Tear e Clutching at Straws. La musica barocca figlia delle sonorità anni ’70 con l’arrivo di Hogarth ha lasciato il campo a un rock più soft ma non per questo meno affascinante. In fondo il cambio di cantante è stata l’unica novità di formazione importante nella storia della band, e ancora oggi ritroviamo gli stessi signori che infiammavano i palchi all’epoca.
Su Internet comunque il dibattito è di nuovo aperto: sono meglio questi Marillion o quelli con Fish alla voce? Ai posteri l’ardua sentenza, noi ci limitiamo a constatare che ancora una volta la band è riuscita a creare un singolo di grande valore: Power è pronto ad ammaliare la vostra mente, in attesa del grande ritorno (e del concerto di Milano, previsto per inizio 2013).