Le ballate rock più famose e belle di sempre [VIDEO]

November Rain Slash

Chi lo ha detto che il rock è un genere musicale da duri e puri? Al contrario, si tratta di un genere che lascia molto spazio a quelle che sono conosciute come ballate rock. La storia ci insegna che anche la band più intransigente è in grado di scrivere ballate delicate e melodiose. Quando i riff e le rullate rallentano il ritmo, spesso escono fuori capolavori della musica. Anzi, non esiste compositore di ballata migliore dell’artista rock, e qui vi portiamo la prova concreta di questo discorso. Ecco a voi le 5 ballate rock più famose di sempre, perfette per conquistare il cuore di una donna.

Stairway to Heaven dei Led Zeppelin: davvero curiosa la storia di questa canzone, una delle più famose della storia della musica nonostante non ne sia mai stato fatto un singolo. Inclusa nell’album ZOSO (Led Zeppelin IV) del 1971, ancora oggi è una delle canzoni più richieste dalle stazioni radio americane ed è stata inserita da Rolling Stone nella lista dei brani più belli di sempre, con il migliore assolo di chitarra.

When a Blind Man Cries dei Deep Purple: anche questa bellissima ballata di Ian Gillan e soci ha una storia molto particolare. Scritta durante le sessioni di Machine Head del 1971, non è poi stata inserita nell’album ed è finita come B-side del singolo Never Before. Ritchie Blackmore la odiava, così non è mai stata suonata dal vivo durante la sua permanenza nella band. Oggi, invece, è uno dei cavalli di battaglia dei concerti dei Deep Purple. Da brividi la versione con il compianto Jon Lord alla tastiera.

November Rain dei Guns N’ Roses: definire questa canzone una semplice ballata è davvero riduttivo. Siamo davanti a una cavalcata di emozioni che ricorda molto (nella forma più che nella sostanza) proprio Stairway to Heaven. Si parte con piano e voce e si prosegue in crescendo tra rock e orchestra fino al clamoroso assolo di Slash, che ha segnato un’epoca. Inserito in Use Your Illusion I, è senza dubbio uno dei brani più belli degli anni ’90 (e non solo).

Nothing Else Matters dei Metallica: possono i signori del thrash metal scrivere una ballata delicata ed emozionante? Certo che possono e lo fanno con Nothing Else Matters, brano inserito nel plurimilionario Black Album del 1992, uno dei dischi più venduti della storia. Merito anche di questa ballata che, nell’economia dei Metallica, serve da spartiacque tra i ritmi sostenuti degli anni ’80 e gli esperimenti rock degli anni ’90. Sono passati 21 anni dalla sua uscita ma non perde un’oncia di fascino.

Wish You Were Here dei Pink Floyd: chiudiamo alla grande con un pezzo che ha fatto storia e che da solo serve a descrivere un’epoca di incredibili sperimentazioni musicali. Tratto dall’omonimo album del 1975, è stato scritto a quattro mani da David Gilmour e Roger Waters e ricorda con parole toccanti il vecchio compagno di viaggio Syd Barrett. Riuscire a brillare in un album che include anche il capolavoro Shine on you crazy diamond non è cosa da poco, ma questa ballata ci riesce alla perfezione, simbolo dei Floyd meno cerebrali e più pop.