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Lady Gaga è tornata più agguerrita che mai. Si era già capito che con il suo secondo album la Germanotta aveva l’ambizione di superare i numeri del precedente The Fame Monster, ma pochi avevano compreso che quei “numeri” non si riferivano soltanto alle copie vendute, ma anche alle polemiche scatenate.
I suoi testi, il suo stile eccessivo, le sue uscite verbali e non, tutto in Lady Gaga sembra progettato per creare scompiglio nell’opinione dei benpensanti e dei conservatori. Born this way, in questo senso, è un titolo che è insieme una dichiarazione di intenti, e non è un caso che il primo singolo scelto sia stato proprio l’omonimo brano.
Con la seconda scelta, però, Lady Gaga rischia seriamente di stabilire il suo record assoluto di polemiche. Il titolo è Judas, il che già vi fa capire quale categoria di persone si scaglierà contro le sue provocazioni. Detto fatto, neanche il tempo di uscire e polverone fu.
I protagonisti dell’alterco a distanza sono i rappresentanti delle associazioni di cattolici, che non sono mai stati teneri nei confronti di Lady Gaga, a causa della sua ambiguità e delle frasi pro-omosessuali, che proprio ai bigotti religiosi non vanno giù. Il tempo di leggere il titolo del brano e via accuse.
In verità, se si legge il testo non è che in Judas si notino chi sa quali concetti rivoluzionari, visto che, come già espresso nel video di Born this way, a Lady Gaga interessa raccontare l’eterna lotta tra bene e male. Un verso in particolare però ha causato tutte le polemiche, ovvero “I’m still in love with Judas”.
C’è chi già grida alla blasfemia, e siamo sicuri che il video in preparazione non farà che gettare benzina sul fuoco delle polemiche. La canzone è già disponibile sulla pagina YouTube dell’artista, una mossa della Universal Music per contrastare l’inevitabile proliferare dei video non ufficiali. Serve davvero parlare del lato musicale? E’ Lady Gaga, e quindi già sapete cosa aspettarvi.
