Con una cerimonia ufficiale molto suggestiva Brian May, chitarrista e fondatore dei Queen, è stato nominato cavaliere da Carlo III
Una cerimonia importante e significativa. Le prime onorificenze ufficiali di Re Carlo III, a pochi giorni dalla sua festa di incoronazione ufficiale. E tra le massime autorità invitate per ricevere l’onorificenza di cavaliere c’era anche Brian May, il chitarrista fondatore dei Queen.

Le notizie ufficiose di casa Windsor dicono che i Queen fossero una delle band più amate dalla regina Elisabetta II. Sarebbe stata proprio lei a insistere per avere i Queen, dal vivo, a inaugurare il concerto del suo Platinum Jubilee dello scorso anno. Con un video nel quale la Regina e l’orsetto Paddington tenevano il ritmo di We Will Rock You con un cucchiaino sul bordo di una tazza da te.
Re Carlo III e Brian May
Momento di grande emozione per Brian May che ha confidato di avere mantenuto una crescente confidenza con Re Carlo. I due sono quasi coetanei: anzi… il re ha 74 anni, uno meno del musicista: “Abbiamo avuto una certa quantità di contatti nel corso degli ultimi anni, ancora prima che salisse al trono. Siamo coetanei, abbiamo molte cose in comune e provo una sincera stima per lui. É stato un momento meraviglioso… uno dei più bello della mia vita”.
In ginocchio cavaliere…
Carlo III e Brian May hanno scherzato… “Le reggono le ginocchia per la cerimonia dell’incoronazione?” avrebbe chiesto il re al chitarrista che per protocollo doveva inginocchiarsi davanti al sovrano… “Ho risposto di sì – ha detto May – abbastanza…” e ci abbiamo sorriso sopra.
Brian May ha confermato di essere in buona salute nonostante l’attacco cardiaco subito nel 2020: “Ricevere questo premio è un po’ come ottenere una grande approvazione, un po’ come avere una lode a scuola, perché hai fatto qualcosa di davvero importante e sai che è stato riconosciuto al massimo valore. Credo sia una sensazione molto bella, è molto speciale”.

Di nuovo in tour
I Queen sono tornati in Italia in estate e stanno valutando un altro tour, sempre con Adam Lambert alla voce: “Alla voce potrebbe anche esserci Gesù Cristo – dice May – e tutti vorrebbero continuare a sentire Freddy. Ma questo è purtroppo impossibile. Cerchiamo di perpetuare in modo credibile e rispettoso quella che è la nostra storia. Stiamo pensando di nuovo a un tour. Spero di rimanere in buona salute. Non è stata una strada facile dopo il malore e per un attimo ho anche pensato che non sarei più salito su un palco”.
E invece… “Stiamo organizzandoci. Fare un tour è l’unica cosa che ci interessa davvero. Suonare davanti alla gente, sempre e comunque, finche ce la faremo e ce lo chiederanno”.