L’origine dell’iconico nodo Windsor è oggetto di una contesa tra Regno Unito (patria dei lord) e Italia (patria della moda).
L’origine tra Italia e Regno Unito
Regno Unito o Italia? La storia del famoso nodo Windsor sembra apparire come l’ennesimo esempio di furto culturale ai danni del Bel Paese.
Basandoci sulle origine del nome “Windsor knot”, la risposta appare scontata: ad inventare il famoso nodo fu il duca di Windsor che poi divenne brevemente re con il nome di Edoardo VIII. Ma non tutti concordano con questa versione dei fatti.
Pare che questo particolare nodo per la cravatta, che si distingue per essere voluminoso e particolarmente adatto alle situazioni più formali, sia in realtà stato inventato da un sarto italiano.
Verità o menzogna?
Secondo una ricostruzione, il Duca di Windsor non fu l’inventore del nodo: l’autore fu invece Domenico Scappino, un sarto dei Savoia che realizzò per la prima volta questo nodo negli anni 30 del Novecento. Proprio quando era alla corte dei Savoia, Scappino inventò questo particolare ed elaborato metodo per annodare la cravatta. Per annodarla correttamente servono infatti ben 8 passaggi diversi.
Seguendo correttamente tutti questi passaggi, si ottiene un nodo dalla forma triangolare, molto corposo e stabile, perfetto per ogni occasione ufficiale.
Mentre pare che il Duca di Windsor non avesse mai indossato questo nodo, al contrario Scappino partì dalla sua invenzione per aprire una vera e propria azienda di cravatte, ponendo le basi per la nascita di una delle prime case di moda italiane.
Nodo Windsor: quale camicia abbinare
La prima regola per realizzare un nodo Windsor perfetto è quella di scegliere una cravatta lunga, dal momento che si tratta di un nodo molto elaborato che richiede molta stoffa a disposizione. Il miglior abbinamento è una camicia con colletto aperto, meglio ancora con un colletto alla francese, dal momento che i lembi risultano molto distanti tra loro.