The Red Sea: il primo complesso turistico extralusso a impatto positivo, un posto da sogno

Il primo progetto turistico extralusso ad impatto positivo sull’ambiente nasce in Arabia Saudita: scopriamo le meraviglie di The Red Sea.

Di questo immenso progetto turistico rivolto a chi cerca una vacanza extralusso al caldo in ogni periodo dell’anno si parla da molto tempo e adesso sta per diventare realtà. Le prime struttute del complesso a 5 stelle che comporranno la versione finale di The Red Sea saranno pronte ed operative entro la primavera 2023.

La prima struttura alberghiera extralusso a impatto positivo
La prima struttura alberghiera extralusso a impatto positivo – Websource -QNM

Il complesso alberghiero extralusso sorgerà all’interno di uno spazio di 28.000 kmq, in un’area che prevede al suo interno 92 isole incontaminate 50 vulcani spenti, una catena montuosa e imponenti dune del deserto. L’imponente struttura sarà situata nella parte occidentale dell’Arabia Saudita, a nord di Gedda e nella zona costiera più estesa che si affaccia sul Mar Nero.

Il progetto nel complesso prevede l’apertura di Shura Island, un complesso di 16 hotel che comporranno la forma di un delfino, dislocati nelle isole dell’arcipelago, sarà pronto entro la fine del 2023. In primavera saranno comunque attive tre strutture: il Six Senses Southern Dunes, che sorgerà nel deserto ed avrà la forma delle tipiche tende di quella zona; il St. Regis Red Sea Resort, che si affaccierà sul Mar Nero dalla costa; il il Nujuma, a Ritz-Carlton Reserve, primo dei 5 hotel extralusso del brand previsti in 5 diversi angoli di paradiso del mondo.

The Red Sea, alla scoperta del primo complesso turistico extralusso ad impatto positivo

Lo scopo del progetto è quello di creare un polo turistico dal quale poter godere delle meraviglie paesaggistiche della zona: dalle barriere coralline ai vulcani spenti, dal mare cristallino alle dune di sabbia fino alle vette più alte della zona. I clienti degli hotel godranno di un’esperienza extralusso, con tutti i confort annessi ad un soggiorno in strutture turistiche dedicate al lusso e al relax. Oltre ai ristoranti, ai negozi, alle spa ci sarà a disposizione un campo da golf regolamentare e strutture pensate per lo snorkeling e l’esplorazione del territorio circostante.

Il tutto è pensato per avere un impatto positivo sull’ambiente. Il complesso occuperà solamente l’1% del territorio ed è stato progettatto per mantenere intaccato l’habitat della zona. Nell’intera struttura la corrente elettrica sarà interamente alimentata da fonti d’energia rinnovabili. I mezzi utilizzati per i trasporti saranno completamente elettrici e all’interno degli alberghi non verranno utilizzati bicchieri monouso di plastica.

Al fine di poter raggiungere questo luogo staccato dalla società, è stato costruito un aeroporto apposito: Il Red Sea International Airport. Inizialmente questa struttura avrà solamente collegamenti interni, dunque per chi proviene dall’estero sarà necessario effettuare uno scalo in uno dei principali aeroporti dell’Arabia Saudita (dall’Italia per il momento solo la compagnia aerea Riyadh offre un collegamento).

La prima struttura alberghiera extralusso a impatto positivo
La prima struttura alberghiera extralusso a impatto positivo – Websource -QNM

Per quanto riguarda il periodo dell’anno in cui andare in questo angolo di paradiso, non ci sono limitazioni. La zona è calda per tutto l’anno: da metà aprile a novembre ci sono temperature superiori ai 30°, mentre da metà novembre a marzo scendono tra i 24° ed i 27°. Nella zona montuosa, nei periodi più freschi, la temperatura può scendere sino ai 12°, mentre la notte, nel deserto, sino a 18°.