Vasco Rossi: Eh già è il nuovo singolo (video ufficiale)
da Mario Bello, il

Vasco Rossi torna in una versione stranamente minimalista per il primo singolo estratto dal suo nuovo album, in uscita il 29 marzo 2011. La canzone si chiama Eh già, e a livello musicale unisce le caratteristiche dell’ultimo Blasco con reminiscenze di quello che per molti è il suo periodo d’oro, a cavallo degli anni ’80 e ’90.
Eh già, che a livello di liriche presenta un testo auto-ironico abbastanza inusuale, ripresenta addirittura un sax che sembra essere uscito dritto dritto dal pezzo Liberi Liberi, uno dei grandi classici dell’artista, e si prospetta come uno dei pezzi che saranno più gettonati durante i concerti.
Ormai sono oltre trent’anni che Vasco Rossi calca le scene del rock nostrano, e il clamoroso successo che ottiene ogni sua uscita (che sia album in studio, live o raccolta) lo spinge a spostare sempre un po’ più in là il traguardo della pensione. Anche perché la forza e lo spirito sono ancora quelli giusti.
Inutile ricordare che per molti Vasco Rossi è un vero e proprio maestro di vita, che ha saputo scandire i passaggi dell’esistenza con le sue note e i suoi versi. E’ anche superfluo sottolineare che in una carriera così lunga ha avuto anche lui degli sbalzi di ispirazione, che hanno portato a qualche passo falso (su tutti, la cover francamente oscena di Creep dei Radiohead).
L’attesa per questo ennesimo album in studio, ancora senza titolo, è quindi davvero altissima. Da una parte ci sono le schiere di fan che ancora prima di ascoltarlo lo considerano già un capolavoro, e dall’altra ci sono i critici di sempre che saranno pronti a smontare quei testi semplici (ma quasi mai semplicistici) e quelle note.
Eh già rappresenta un ghiotto antipasto per entrambe le categorie, e non c’è dubbio che (soprattutto online) la battaglia riprenderà presto. Noi ci limitiamo a sottolineare come Vasco sia diventato negli anni un gran comunicatore, e come Eh già rappresenti un salutare salto all’indietro nel tempo, verso quel passato glorioso dove sono stati scritti i veri capolavori del Blasco.
Foto AP/LaPresse