Risen 2: Dark Waters, data di uscita e trailer (video)

Risen 2 Dark Waterz vs monster

La saga di Risen è stata inaugurata nel 2009 e sventolava orgogliosamente bandiera tedesca: tedesco il team di sviluppo, i Piranha Bytes, tedesco il publisher, Deep Silver. Il titolo si era fatto notare con lode e onore nella sua versione PC, riuscendo però a fare un disastro nella versione Xbox 360, afflitta da bug, errori tecnici e grafica orribilmente non all’altezza della versione PC. Ad onor del vero, e in difesa di Piranha Bytes, va detto che la versione console è stata affidata ad un team esterno, ossia i francesi Wizarbox, cosa che comunque non salvò il titolo Xbox dal massacro.

Ad ogni modo Piranha Bytes ci riprova e per il 27 aprile di quest’anno potremmo avere tra le mani il sequel, ossia Risen 2: Dark Waters, che si preannuncia davvero corposo e gustoso, nella versione PC! Si, perché anche stavolta la versione per Xbox360 (e PS3) è stata affidata alla Wizarbox, e sapete cosa? E’ nettamente inferiore alla versione PC. Di nuovo.

Risen 2: Dark Waters inizia dove finiva il primo capitolo: ritroviamo quindi il nostro eroe, volutamente senza nome, nella città portuale di Caldera. Il protagonista è decisamente provato dagli avvenimenti del primo titolo, la sua lotta contro i Titani non ha dato i risultati sperati , i legami con l’inquisizione sono pressoché spezzati e l’uomo, distrutto, si è dato all’alcol. Sarà un incontro fortunato con Patty, figlia del pirata Barba d’Argento, a spronarci e convincerci a fuggire e cercare rivalsa. Lo scopo principale della quest quindi è trovare l’arma definitiva che sconfiggerà i Titani, e il pirata ne sa qualcosa.

Come tutti i moderni GDR anche Risen 2: Dark Waters offre un mondo molto vasto da esplorare, ricco di missioni secondarie, con una quarantina di ore di gioco per la sola quest principale. Non si tratta di una libertà esplorativa ai livelli di uno Skyrim, giusto per citare il punto di riferimento del genere, ma il titolo si difende davvero bene.

Nessuna classe prestabilita tra cui scegliere un personaggio per Risen 2: Dark Waters, niente guerrieri, ladri, maghi ecc, ma un sistema di punti esperienza, guadagnabili attraverso i combattimenti o la risoluzione delle quest, che potranno poi essere spesi nelle varie cinque abilità a disposizione: spade, pistole, mani nude, furbizia e woodoo (ossia la magia). Ogni abilità è poi divisa ulteriormente in tre relative sottoclassi, il che rende l’esperienza di gioco estremamente varia. Dove invece potrebbe nascere una “leggera” frustrazione è nel sistema che regge l’uso delle mappe: queste potranno essere visionate solo dopo averle acquistate o ricevute in dono e non saranno mai attive a video, questo significa che sullo schermo non avremo alcun tipo di indicazione della direzione o della posizione e saremmo costretti ad entrare nel menù e guardare la mappa ogni volta che ne avremo bisogno (ossia spesso).

Tecnicamente parlando Risen 2: Dark Waters fa davvero la sua bella figura su PC, grazie alla qualità degli ambienti esterni e alla gestione di tutta l’illuminazione, ciclo giorno/notte compreso, che regala albe e tramonti da incorniciare. Discorso diverso, ancora una volta, per le versioni console, gravate da un frame rate troppo basso e da una qualità grafica generale davvero scarsa. Considerato che mandano ancora due mesi si spera che i problemi vengano risistemati perché Risen 2: Dark Waters merita lodi.