[multipage]
È Pokémon Go mania tra gli appassionati di videogames e le storie folli legate all’app per smartphone non si sono fatte di certo attendere. Questo particolare gioco della Nintendo per cellulari si basa sulla realtà aumentata, e consente al giocatore di far interagire i personaggi con gli scenari inquadrati dallo smartphone: questo vuol dire che, dai monumenti ai luoghi naturali fino agli angoli più impensati di una casa, qualsiasi posto può essere un ‘covo di Pokemon’. In breve tempo questo gioco è diventato talmente virale che si sono moltiplicati gli aneddoti bizzarri che coinvolgono i giocatori, i quali hanno raggiunto luoghi e giocato in momenti inconsueti senza mai fermarsi, in questa caccia con inseguimenti reali basati però su una realtà digitale, il tutto puntualmente riportato sul web: se siete curiosi di scoprire di cosa stiamo parlando, non perdetevi le pagine seguenti, che raccontano 10 episodi assurdi legati a Pokémon Go.[/multipage]
[multipage]Cadavere nel fiume
Il record di storia più assurda legata a Pokémon Go se l’aggiudica la diciannovenne americana Shayla Wiggens, che era talmente avvolta nel gioco da oltrepassare un cavalcavia fino ad imbattersi in un cadavere galleggiante nel fiume che le si parava davanti.[/multipage]
[multipage]Kayak sull’Oceano
Due giocatrici, Kelsey Thomson e Lizzy Eden, nel loro inseguimento digitale si sono avventurate remando in kayak fino all’Oceano Pacifico per catturare uno dei mostriciattoli di Pokémon Go apparso in una fontana di Wellington Harbour.[/multipage]
[multipage]Baby gang
La più drammatica delle vicende vede protagonista una baby gang del Missouri, quattro ragazzi tra i 16 e i 18 anni che hanno sfruttato la geolocalizzazione dell’app Pokémon Go per attirare e rapinare gli sventurati giocatori, prima di essere arrestati.[/multipage]
[multipage]Passeggiata collettiva
Ci sono per fortuna anche storie più amene, come questa proveniente dall’Australia: grazie a un fan del gioco Pokémon Go, 5mila persone si sono ritrovate al Royal Botanic Garden di Sydney per una passeggiata collettiva, immersi nella meravigliosa natura di questo luogo.[/multipage]
[multipage]Bagno
Più di un giocatore ha scovato una tana di mostriciattoli in bagno, in luoghi dove è altamente consigliato lavarsi le mani dopo aver snidato l’ambita creatura. Resta da chiedersi come mai tanti Pokemon vivano nei gabinetti…[/multipage]
[multipage]Parto
Meglio assistere al parto della propria moglie o non staccare gli occhi dallo smartphone durante la propria caccia con Pokémon Go? Se lo chiedete al signor Jonathan Theriot, vi risponderà senza dubbio la seconda opzione. Per conferma chiedere alla povera moglie Jessica, che mentre scodellava il pargolo vedeva suo marito alle prese con la cattura di Pidgey.[/multipage]
[multipage]Zona di guerra
La Pokémon Go mania è talmente virale che ha raggiunto persino l’esercito americano a Mosul, in piena guerra all’Isis. Peccato che i terroristi non siano anche loro personaggi digitali, ma drammatica realtà.[/multipage]
[multipage]Giornalisti
Il giornalismo non sempre può essere considerato una professione seria, soprattutto se una mattina nella redazione del prestigioso Washington Post si scatena il panico perché alcune firme del giornale hanno scovato un Taurus nella sala relax.[/multipage]
[multipage]Matrimoni e funerali
Come attestano le foto sui social network, la caccia ai Pokemon non risparmia nemmeno le funzioni religiose più sacre come matrimoni e funerali.[/multipage]
[multipage]Giocatori o tossicodipendenti?
Negli Usa una pattuglia di poliziotti ha fermato tre adulti, due neri e un bianco, che si aggiravano con aria furtiva dentro un parco. I tre hanno passato tutta la notte a convincere gli agenti che erano giocatori di Pokémon Go e non tossicodipendenti alla ricerca di una dose, incluso come prova finale il download del gioco sul telefonino di uno dei poliziotti intervenuti. Anche se a ben vedere un po’ tossici si diventa a furia di giocare con Pokémon Go… o no?[/multipage]