Solo 15 giorni ci separano dall’uscita del videogame Game of Thrones in Italia, mentre più fortunati i fan USA della saga di R.R. Martin possono da ieri gustarsi l’action RPG sviluppato da Cyanide per Halifax basato sul primo libro delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco: “A Game of Thrones”. La trama è del tutto originale, benché la supervisione sia dello stesso George R.R. Martin che se ne è occupato personalmente, e si svilupperà dal momento successivo alla morte di Re Robert Baratheon.
Nel gameplay si è cercato di mantenere con rigore le ambientazioni descritte nei libri e già familiari per averle viste nella serie televisiva che ne è stata tratta, con una durata di gioco stimata intorno alle trenta ore in cui lasciarsi conquistare dalla commistione di azione e gioco di ruolo propriamente detto. Si ripercorrerà quindi il mondo di Westeros mentre i protagonisti saranno due guerrieri che non fanno parte dei libri originali di Martin; la storia di questi due ribelli sarà comunque intrecciata a quella dei personaggi che abbiamo imparato ad amare, e di cui – grazie all’accordo con HBO – potremo sentire la voce e vederli diventare personaggi del gioco con le stesse sembianze degli attori originali.
È chiaro che se l’aver seguito la saga (sia in cartaceo sia in tv) costituisce un plus per chi vuole giocare questo rpg, non è strettamente necessario al fine di comprendere la storyline e le varie quest, dato che il gioco si sviluppa in maniera totalmente indipendente e autoconclusiva, con i suoi colpi di scena e le sue sorprese.
Un grosso difetto rilevato dai gamers americani è la presenza di pesanti bug che compromettono la giocabilità: texture scadenti, freeze durante le schermate di caricamento, interruzioni inspiegabili della musica e problemi piccoli e grandi hanno indotto più di un giocatore ad abbandonare un titolo che invece, per quanto riguarda il profilo della storia, è molto ben studiato e interessante. Altra annotazione è che i png sono piuttosto simili tra loro, rendendo il tutto piuttosto ripetitivo dal punto di vista meramente visivo. Le abilità disponibili sono molte e anche i combattimenti “tattici” contro orde di nemici, benché alla fine si faccia uso quasi sempre di poche abilità e tecniche ben collaudate.
È un peccato che la realizzazione tecnica presenti così tante pecche e lacune in un videogame che ha invece un’estrema cura per la trama e per i suoi dettagli, perdendo tanti potenziali giocatori che avrebbero apprezzato un gameplay davvero all’altezza della magnificenza della storia raccontata.