Concerto Primo Maggio: pioggia, folla e polemiche in piazza San Giovanni

Tanta gente, età media estremamente giovane, ma anche tantissima pioggia che ha tenuto lontano il pubblico di massa e le solite polemiche a fare da corniche al Concerto del Primo Maggio

L’avanguardia del pubblico di San Giovanni arriva fin dalle otto del mattino, quando il cielo è grigio e minaccioso ma ancora non piove. Strade chiuse e transenne da spostare.

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Uno scatto della folla sotto la pioggia in piazza San Giovanni – Credit ANSA (QNM)

I primi gruppi si accoccolano sotto al grande palco sistemando coperte e cerate per terra. Molti sono organizzati con ombrelli e impermeabili. Non serviranno a niente quando qualche ora dopo la pioggia diventa nubifragio. Molti resisteranno alcune ore e se ne andranno, altri arriveranno.

Concerto Primo Maggio, un bilancio

Ma tutto sommato il Concerto del Primo Maggio è un successo, accompagnato da oltre dieci ore di musica, a tratti anche molto buona, da parecchie frasi fatte, qualche gaffe e alcune polemiche. Come sempre.

A condurre una ridondante Ambra Angiolini, sicuramente molto più a suo agio di Fabrizio Biggio, a tratti sovrastato dalla collega. Il tema ovviamente è il lavoro, in tutte le declinazioni possibili. Un messaggio che la folla di giovani coglie a pieno è sicuramente quello dei genitori di Lorenzo Perelli, il 18enne ucciso da una putrella, ricordato con un messaggio sicuramente emozionante e con la presenza sul palco dei suoi genitori, commossi e molto applauditi.

I più applauditi

Tra i cantanti i più applauditi sono Tananai Lazza e Mr.Rain. Ma a fare centro ancora una volta sono i Coma_Cose decisamente coinvolgenti. Si parla del lavoro dei rider con il cantautore Avincola, di identità di genere con Ambra che declina alcuni lavori al femminile.

Attesissimo Ligabue che si concede solo per due canzoni. Il sale della terra, introdotta con un lungo intervento nel quale parla della droga più antica di sempre… “La smania del potere, che non basta mai perché chi ne ha me vuole sempre di più”. Poi Balliamo sul Mondo, accolta con un’autentica ovazione. Giaccone e cappuccio in testa per Levante.

Giacca e cravatta maschile per Emma che propone un bel medley molto veloce e incisivo. Non ci pensa due volte a buttarsi generosamente infradiciandosi tra la folla. Entusiasmo per Gabbani con Occidentalis Kharma. La coda è affidata a Piero Pelù. Problemi audio in avvio che lo fanno uscire un po’ dalla linea melodica. Ne esce con tanto mestiere per chiudere con una versione velocissima di El Diablo, dedicata al presidente Mattarella che porta anche sulla maglietta, con una bizzarra cresta punk.

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Ligabue, attesissimo al concerto del primo maggio – Credit ANSA (QNM)

Qualche polemica e un paio di gaffe

La piazza respira le questioni politiche con il botta e risposta che arriva dalle sale della politica. In particolare tra Meloni e Landini. La regia è attentissima nel timore di proteste eccessive o di qualche colpo di scena scomodo. Non succede niente di particolare, nemmeno una replica della protesta ambientalista dello scorso anno.

Polemiche social invece per le insopportabili interruzioni pubblicitarie su RAI Play, lunghe, tante, troppe… soprattutto per chi guarda l’evento in replay saltando tra le varie esibizioni.

Ambra e Biggio sono costretti a chiedere scusa ai tifosi della Lazio per un messaggio letto in diretta che voleva essere ironico. Ma sul calcio in Italia – si sa – non si scherza. Chiusura affidata a una versione nostalgica di L’Estate sta finendo e Vamos a la Playa di Johnson Righeira e al set di Rocco Hunt. Il concerto chiude alle 00.25 e la piazza lentamente si svuota.