Un Reddito di Base garantito a tutti: per alcuni è già realtà e potrebbe diventare un diritto

Ultimamente si torna a parlare del reddito di base universale e cerchiamo di capire per chi è già partita effettivamente questa misura è perché potrebbe diventare un diritto per tutti.

Il reddito di base universale è tornato di attualità per varie ragioni. Innanzitutto il dibattito su questo reddito garantito a tutti ha ripreso vigore un po’ in tutta Europa negli ultimi mesi. Ma soprattutto far tornare ed attualità il reddito di base universale è stata la tremenda ondata di licenziamenti che ha colpito tutte le grandi aziende tecnologiche degli Stati Uniti.

Reddito di Base
Reddito di Base /QNM

Infatti Facebook, Google, Twitter, Amazon e tantissime protagoniste della grande rivoluzione tecnologica degli Stati Uniti hanno cominciato a licenziare un numero impressionante di dipendenti. Negli ultimi anni si era diffusa l’idea generale ma anche assolutamente ingenua che la tecnologia stesse distruggendo posti di lavoro tradizionali per crearne di nuovi nel mondo digitale.

Sempre più disoccupazione tecnologica: il RdB è sempre più necessario

L’idea in sostanza era che Amazon (per fare un esempio) effettivamente stesse portando alla chiusura un numero impressionante di negozi nel mondo ma che poi avrebbe in qualche modo compensato i posti di lavoro persi offrendo nuovi posti di lavoro nei suoi stabilimenti produttivi.

Ma in realtà la tecnologia non fa altro che ridurre continuamente i numeri del dei posti di lavoro disponibili e quindi non è un mistero che ormai da tempo le più prestigiose università economiche del mondo stiano sostenendo che nei prossimi anni e nei prossimi decenni la disoccupazione tecnologica sarà veramente fortissima.

In Europa se ne discute con attenzione

Se i posti di lavoro diventano sempre di meno e diventano sempre meno pagati è chiaro che bisogna garantire un reddito minimo a tutti perché altrimenti sempre più persone si ritroverebbero senza introiti. Infatti i posti di lavoro disponibili per gli esseri umani si riducono progressivamente man mano che la tecnologia avanza e ad esempio quando arriverà l’auto a guida autonoma automaticamente tutti i conducenti di autobus, di taxi e di camion resteranno progressivamente disoccupati.

Proprio per questo in tanti paesi europei sono già partiti esperimenti pilota di un reddito di base garantito a tutti. L’Italia da questo punto di vista si trova in una situazione paradossale. Infatti è uno dei pochi paesi europei a non avere ancora fatto partire esperimenti pilota sul reddito di base garantito a tutti. Eppure proprio in Italia il movimento di opinione per il reddito di base è molto forte.

La situazione italiana: forte scollamento tra attivisti ed istituzioni

Infatti esistono in Italia varie associazioni che si battono proprio perché il reddito di base divenga un vero e proprio diritto nel nostro paese. Quindi se in Italia effettivamente il governo non ha ancora fatto partire esperimenti pilota sul reddito di base, che invece stanno venendo seguiti con grande attenzione e con grande curiosità in tantissimi altri paesi europei, però diciamo anche che dal punto di vista della gente e dell’opinione pubblica i tempi sono assolutamente maturi.

Reddito di Base
Reddito di Base / QNM

Staremo a vedere se il governo Meloni dimostrerà una sufficiente sensibilità sociale da far partire qualche esperimento pilota anche perché purtroppo con il 2023 potrebbe arrivare una durissima recessione e potrebbe diventare assolutamente fondamentale iniziare a ripensare uno stato sociale che ormai da tempo ha dimenticato i più poveri e i più bisognosi.

Tanti studi economici nel mondo lo promuovono, ma serve riforma profonda dello stato sociale

Ma ovviamente il reddito di base universale è anche una misura estremamente costosa. Numerose università nel mondo hanno affrontato la tematica del reddito di base universale  attraverso i cosiddetti Basic Income Studies concludendo come questo reddito sia effettivamente possibile e possa realmente cambiare la vita della gente ma a patto di realizzare una riforma dello stato sociale effettivamente forte.