Pensioni, attenzione alla Quota 103: ecco quanto perdi sul cedolino per un anno di lavoro in meno

La riforma delle pensioni del 2023 ormai è entrata nel vivo.

Il governo guidato da Giorgia Meloni ha messo molta enfasi nella riforma delle pensioni perché ha detto che senza il suo intervento ci sarebbe stato il ritorno della Fornero che andava assolutamente evitato. Con la nuova riforma voluta da Giorgia Meloni la parte del leone la fa proprio la quota 103.

Pensione con un anno di lavoro in meno: cosa cambia?
Pensione con un anno di lavoro in meno: cosa cambia? /QNM

Infatti la quota 103 è stata la grande novità introdotta dal governo Meloni ma che comunque si mette in continuità con le riforme precedenti. Infatti dalla quota 100 si è passati gradualmente alla quota 103. Ma molti si stanno ponendo una domanda che effettivamente è importante.

Vediamo cosa succede con la Quota 103

Quando si va in pensione un anno prima con la quota 103 che cosa succede? Infatti andare in pensione un anno prima in linea di principio significa avere una pensione più bassa e su questo ci sono pochi dubbi ma la quota 103 è una misura piuttosto particolare e quindi sono tanti gli italiani che effettivamente stanno cercando di capire in concreto che cosa succede lavorando un anno in meno.

In questo articolo cercheremo di essere estremamente chiari e cercheremo quindi di fugare ogni dubbio in merito a chi si stia ponendo questa giustissima domanda. Innanzitutto sicuramente un anno di contributi in meno e un anno di età in meno non comporta un danno così forte sulla pensione.

Simulazione non perfetta ma molto utile

Per esempio con i simulatori dell’INPS ma anche con altri sistemi di simulazione della pensione a disposizione dei CAF si può andare a fare il calcolo relativamente alla propria posizione e si scoprirà che la differenza non è poi così marcata. Infatti ormai quasi tutti per fare i calcoli relativamente alla pensione fanno riferimento al simulatore dell’INPS.

Attenzione però perché il simulatore dell’INPS non è veramente preciso e le cifre indicate non saranno poi perfettamente uguali a quelle che si andrebbero a prendere. Ma anche se il simulatore dell’INPS non è così preciso e accurato si avvicina moltissimo all’importo che effettivamente si andrà a prendere e quindi utilizzare il simulatore dell’INPS è fondamentale per capire la differenza sul cedolino. Ma poi bisogna anche tenere presente un altro aspetto.

Il sistema contributivo pesa tanto

Infatti l’ultima busta paga è sostanzialmente ininfluente sulla pensione che si andrà concretamente a percepire. Quindi un anno di lavoro in più sostanzialmente significa una busta paga leggermente più alta, ma sarà proprio quell’ultimissima busta paga che avrà un peso praticamente nullo su quello che poi sarà il cedolino.

Infatti purtroppo come sappiamo benissimo c’è veramente un abisso tra l’ultima busta paga e il cedolino della pensione e quindi il fatto che l’ultimissima busta paga sia leggermente diversa onestamente presa realmente poco. Quindi queste considerazioni possono far ben capire che con il sistema contributivo tutto si trasforma in un “salvadanaio” e quindi quello che conta alla fin fine è il totale dei contributi che si sono versati.

Sistema contributivo: vantaggioso solo per l’INPS

Infatti il sistema contributivo è veramente pessimo per i pensionati perché non va ad aiutare in alcun modo il pensionato e non rinforza da nessun punto di vista i contributi che questo ha versato.

Pensione con un anno di lavoro in meno: cosa cambia?
Pensione con un anno di lavoro in meno: cosa cambia? QNM

Ecco perché da quando c’è il sistema contributivo il singolo anno di lavoro in più conta ben poco e anche con la quota 103 questo sostanzialmente non cambia. Quindi se è giusto tenere presente le specificità della quota 103 per capire se si può andare in pensione oppure no bisogna anche tenere presente che sul computo del cedolino stesso questa misura sposta di poco le cose.