Manovra Monti diventa legge: le novità del piano salva Italia

Mario Monti

Il giorno della tanto attesa manovra correttiva del governo Monti è finalmente arrivato. Il testo, dopo l’approvazione con il voto di fiducia in Parlamento, è diventato finalmente legge. Rispetto alla bozza iniziale presentata dal Consiglio dei Ministri sono numerose e sostanziali le modifiche approvate in via definitiva.

Inutile dire che alla fine sono state deluse le aspettative di quanti speravano in un passo indietro per quanto riguarda il peso della manovra sulle tasche degli italiani. Le novità continuano infatti a far discutere, e peseranno in maniera importante sui bilanci familiari.

Andiamo a vedere allora quali sono i punti principali della manovra e cosa cambia in sostanza per i contribuenti e i cittadini. Una cosa è certa, per molto italiani leggere questa manovra renderà molto più amaro il periodo di Natale, perché molti dei provvedimenti inizieranno a far sentire i loro effetti già da inizio 2012.

Pensioni: come previsto è stato esteso a tutti il metodo contributivo pro-rata, quindi ognuno riceverà una pensione sulla base di quanto versato all’Istituto di previdenza, e non più sulla base dell’ultimo stipendio conseguito. Al tempo stesso è stata bloccata la perequazione automatica, ma solo per le pensioni triple rispetto a quelle minime (maggiori di 1.400 euro), con scadenza del blocco fissata nel 2013.

Casa: torna come previsto la tassa sulla prima casa, che però non si chiamerà più Ici ma Imu, imposta municipale unica. L’aliquota ordinaria è dello 0,76%, mentre per l’abitazione principale è ridotta allo 0,4%, con una franchigia di 200 euro sulla prima casa e uno sconto di 50 euro a figlio fino a 26 anni, fino a un massimo di 400 euro.

Benzina: brutte notizie per gli automobilisti. Da inizio 2012 l’accisa sui carburanti salirà a 704,20 euro per mille litri per la benzina, mentre per il diesel a 593,20 euro per mille litri, il che potrebbe tradursi in un rincaro dei prezzi al consumo di quasi 10 centesimi per la verde e 13,6 centesimi per il gasolio.

Contante: come avevamo preannunciato, dovremo dire addio agli acquisti in contante, visto che la soglia della tracciabilità del denaro viene abbassata a mille euro (che diventano 500 per le Pubbliche Amministrazioni). Nelle intenzioni del governo questo dovrebbe combattere l’evasione e abbattere i costi delle banconote, nonché facilitare l’utilizzo delle carte anche in Italia, Paese amante della moneta sonante.

C’è però a questo proposito una polemica che riguarda le difficoltà che potrebbero avere quei pensionati (circa 14 milioni e 300 mila) che riscuotono la pensione mensile in contanti, perché vista la nuova legge sarebbero obbligati ad aprire un conto corrente. Al problema dei costi conseguenti è stata però trovata una soluzione, ovvero l’aumento del cash pagabile dallo Stato a 980 euro in modo da poter avere un conto corrente a costo zero.

Equitalia, più tempo per pagare le rate. Nella fase finale del percorso della manovra è stata predisposta una modifica che permetterà alle aziende di pagare le rate ad Equitalia con una dilazione di 72 mesi, periodo di tempo utile per poter affrontare i pagamenti all’agenzia per la riscossione.

Irpef: le aliquote Irpef non subiranno alcun ritocco, nemmeno per la fascia più elevata, mentre in un primo momento, sembrava dovesse esserci un apprezzamento di 3 punti percentuali per la soglia oltre i 75mila euro.

Liberalizzazioni della vendita dei farmaci: i farmaci di fascia C distribuiti con ricetta medica possono ora essere venduti anche nelle parafarmacie e negli spazi dedicati dei supermercati. Già dal primo annuncio di questa liberalizzazione i farmacisti si sono mossi in guerra, minacciando una serrata che ha fatto fare un parziale dietrofront al governo. E’ stato stabilito che entro quattro mesi l’Agenzia italiana del farmaco dovrà individuare l’elenco dei farmaci di Classe C che potranno vendere anche le parafarmacie e la grande distribuzione.

Iva: una nuova tassazione indiretta colpirà gli italiani a partire dal secondo semestre 2012, data in cui si avrà un ulteriore aumento dell’Iva del 2%. L’aumento interesserà le aliquote sia del 10% che del 21%, e servirà come copertura della clausola di salvaguardia prevista dalla manovra estiva del precedente governo. Aspettiamoci quindi ulteriori aumenti dei prezzi in pratica in ogni categoria di spesa.

Aliquote Inps lavoratori autonomi: dal 1 gennaio 2012 è previsto un incremento graduale delle aliquote contributive all’Inps, che raggiungeranno il 24% nel 2018. Per il 2012 l’aumento sarà di 1,3 punti percentuali, seguito da un ulteriore incremento di 0,45 punti percentuali in tutti gli anni successivi, fino appunto al 24% nel 2018.

Gestione autonoma Inps: aumentano le aliquote contributive per i lavoratori artigiani e i commercianti iscritti alla gestione autonoma dell’Inps (+ 0,3 punti percentuali ogni anno, fino a raggiungere il 22%).

Bonus giovani: le imprese che assumono donne e giovani sotto i 35 anni a tempo indeterminato, potranno dedurre 10.600 euro per dipendente, mentre lo sconto sale a 15.200 euro per le regioni del Sud.

Fondo di garanzia: si avrà un potenziamento di almeno 20 miliardi del fondo di garanzia per il credito a disposizione delle piccole e medie imprese.

Irap: sempre a favore delle imprese, è stato prevista la deduzione dall’Ires e dall’Irpef della quota di Irap “relativa alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato”. L’Irap alle imprese verrà sgravata anche per chi prevede l’assunzione di donne e giovani. Una misura che sulla carta dovrebbe favorire i contratti regolari, ma che in sostanza rischia di trasformarsi in un altro regalo alle imprese che non fornisce risposte reali ai milioni di disoccupati.

Tassa sulle auto di lusso: “A decorrere dai pagamenti dovuti dal 1° gennaio 2012 per le autovetture è dovuta un’addizionale erariale della tassa automobilistica, pari a 20 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 170 chilowatt (231 hp). L’addizionale erariale della tassa auto verrà poi ridotta al 60%, al 30% e al 15% rispettivamente dopo 5, 10 o 15 anni. Analoghe misure sono previste per elicotteri e aerei privati.

Bollo sugli strumenti finanziari: dal 2012 l’imposta di bollo sui conti delle persone fisiche verrà stabilizzata a 34,2 euro mentre per quanto concerne le persone giuridiche salirà da 73,8 a 100 euro. Introdotta l’esclusione dell’onere per tutti i depositi sotto i 5 mila euro, con percentuale delle spese sugli investimenti appoggiati sul conto titoli che passa a 0,1 punti percentuali nel 2012 e 0,15 punti percentuali nel 2013.

Tagli agli enti locali: per le Regioni tagli di 3,1 miliardi di euro a decorrere dal 2012, di cui 2,1 miliardi di euro dalle Regioni a statuto ordinario. Per i Comuni con oltre 5 mila abitanti, previsti tagli per 1,45 miliardi di euro nel 2012. Per le Province, riduzione dei trasferimenti di 415 milioni nel prossimo anno.

Foto AP/LaPresse