L’inflazione e le nuove mosse della BCE aumentano in modo drammatico il divario tra ricchi e poveri.
L’inflazione e la banca Centrale Europea colpiscono duramente le fasce più povere della popolazione. L’inflazione può sembrare un fenomeno generale e in linea teorica lo è.

Anche gli aumenti dei tassi possono sembrare un fenomeno assolutamente generale e che coinvolge tutti. In realtà come vedremo in questo articolo, tanto l’inflazione che gli aumenti dei tassi voluti dalla banca Centrale Europea proprio per combattere la stessa alta inflazione, sono due fenomeni che vanno a colpire soprattutto i poveri e in modo pesantissimo.
Inflazione e povertà: i più fragili vengono dimenticati
Innanzitutto l’inflazione colpisce molto di più i poveri perché i poveri non hanno strumenti per contrastarla ma hanno soltanto quei pochi soldi che bastano loro per fare la spesa al supermercato e per pagare le bollette. Di conseguenza le famiglie meno abbienti non hanno strumenti per contrastare in qualche modo l’inflazione.
Semplicemente quei pochi soldi che hanno a disposizione da spendere sono stati decurtati del 12% come potere di acquisto e queste famiglie poco abbienti decisamente non hanno nessun modo per far fronte a questo vero e proprio furto.
I ricchi possono difendersi ma i poveri no
Mentre la famiglia più facoltosa può difendere i propri risparmi attraverso tutta una serie di strumenti che conservano il loro valore o che magari possono anche accrescerlo durante le epoche di inflazione, la famiglia povera non può fare nulla di tutto ciò. Ma il danno maggiore viene proprio dall’aumento dei tassi praticato dalla banca Centrale Europea.
Infatti un aumento dei tassi significa che chi presta danaro alla fine vedrà tutelato il proprio investimento mentre invece chi ha chiesto denaro in prestito dovrà restituire una somma molto più alta. Quindi aumentare i tassi dei prestiti e dei mutui significa semplicemente questo: tutelare chi ha prestato i soldi e invece andare a colpire chi i soldi li ha ricevuti in prestito.
Mutui: i dramma della parte debole
Quindi come al solito la banca, la finanziaria o comunque il soggetto forte che ha prestato il denaro viene protetto dall’inflazione mentre invece l’inflazione viene scaricata sulle spalle di il denaro lo ha chiesto in prestito e dovrà restituirne una cifra maggiore.

Proprio per questo e proprio a causa di queste atroci sperequazioni che esistono tra i ricchi e i poveri è molto importante che vada avanti il processo per creare un salario minimo oppure un reddito di base in Europa perché senza queste misure minime per garantire una vita dignitosa alla gente, le contorte macchine dell’economia finiscono soltanto per stritolare i soggetti più deboli che oggi sono sempre più stressati e sfiniti dalla precarietà.
BCE ha il pieno di ritto di aumentare i tassi ma serve un contrappeso
La mancanza di un reddito minimo garantito a tutti rende i poveri gli inevitabili agnelli sacrificali dei grandi eventi dell’economia. Non ha importanza che si tratti di una pandemia o di una guerra o di una stretta sui tassi: la mancanza di un reddito minimo garantito alla fine rende tutto un danno per i più fragili.