Quando si valuta un investimento si tengono presenti tantissimi parametri.
La volatilità di un investimento è uno di quei parametri che dovrebbero essere considerati con grandissima attenzione, ma che vengono sistematicamente sottovalutati. La volatilità, infatti, nella psiche dell’investitore occupa un posto molto particolare.

Quando parliamo di investimenti infatti, parliamo anche di psicologia. Infatti la psiche gioca un ruolo assolutamente determinante quando si tratta di scegliere un investimento ma anche e soprattutto quando si tratta di gestirlo una volta che ci si è dentro. Quando si guarda ad un grafico di borsa la mente dell’investitore analizza il punto di partenza e il punto di arrivo.
Viene sistematicamente sottovalutata
Se quel grafico ci dice che quel determinato prodotto finanziario ha guadagnato e magari anche guadagnato bene siamo portati a giudicarlo favorevolmente. Se poi questo guadagno si è anche mantenuto sostanzialmente costante negli anni il giudizio diventa ancora più favorevole. Magari ci potrà essere anche qualche anno in cui quella determinata azione o quel determinato prodotto ha perso e non ha guadagnato ma magari è successo solo pochissime volte e quindi ci sembra tutto molto allettante.
Il fatto che quell’azione o che quel determinato prodotto però abbiano avuto dei momenti di fortissima volatilità durante questo percorso viene sistematicamente valutato ben poco dall’aspirante investitore.
La volatilità è un doppio pericolo
Quindi anche se l’aspirante investitore nota momenti di forte volatilità su un determinato titolo tenderà ad attribuire a questa forte volatilità un peso molto relativo e questo è un doppio errore che può risultare fatale. Infatti la volatilità è un grandissimo nemico quando si tratta degli investimenti.
Innanzitutto se uno strumento è molto volatile può essere che i soldi investiti in quell’investimento ci servano proprio nel momento in cui il titolo stesso è in flessione e quindi avremo perso tanto. Quindi questo è già un primissimo motivo per temere molto la volatilità perché si tratta di una grandissima incognita relativamente a quanto varrà il titolo nel momento eventuale in cui saremo costretti a monetizzarlo.
Fa prendere un mucchio di decisioni sbagliate
Ma un secondo motivo forse ancora più importante per temere la volatilità è proprio il fatto che la volatilità costringe l’investitore a fare scelte repentine e molto spesso sbagliate perché dettate dall’urgenza del momento. Infatti quando un titolo “si imbizzarrisce” scegliere se tenere oppure vendere oppure quando uscire e rientrare in realtà diventa difficilissimo e quasi sempre si sbaglia. Ecco perché un titolo che sembrava vincente sulla carta poi nella convulsa operatività imposta dalla volatilità si può rivelare una vera e propria trappola.

Quando si guarda un grafico del passato la volatilità non fa la paura che dovrebbe fare. Sembra semplicemente un momento in cui il grafico appare più increspato ma alla fine questa increspatura la maggior parte delle volte si risolve in valori che tornano sostanzialmente a quelli precedenti al periodo di turbolenza.
Guai a confondere passato e presente
Proprio questo fatto fa sottovalutare pesantemente gli effetti della volatilità. Quando invece ci si trova all’interno di un periodo di volatilità prendere decisioni lucide e lungimiranti diventa difficilissimo ed ecco che è proprio quei momenti sono quelli nei quali i trader perdono di più. Quindi guai a considerare la volatilità una specie di piccolo incidente di percorso senza grossi effetti collaterali. La volatilità è uno degli aspetti che più devono mettere in guardia il trader anche perché ovviamente si presenta assolutamente senza preavviso.