La borsa potrebbe perdere il 20% quest’anno e i timori sulla bolla diventano forti

È molto difficile decodificare questo 2023 borsistico ma Jeremy Grantham, cofondatore e strategist di GMO ha pochi dubbi.

Infatti secondo Jeremy Grantham la borsa è ancora in bolla e quest’anno l’sp 500 chiuderà con un bel -20%. Ma in realtà anche andando oltre le analisi di questo noto guru di Wall Street sono tantissimi che stanno parlando da tempo dello scoppio della bolla. Infatti su questa questione è molto importante essere chiari.

Scoppio della bolla già iniziato
Scoppio della bolla già iniziato / QNM

Normalmente quando le banche centrali alzano i tassi non ci dovrebbe essere il pericolo di una bolla. Infatti con i tassi elevati e con i rialzi dei tassi praticati dalle banche centrali, la bolla dovrebbe essere scongiurata proprio perché le banche centrali rendono dure le condizioni dell’Economia e evitano quei fenomeni di euforia incontrollata che generano le bolle.

Uno scoppio della bolla già in atto secondo alcuni

Quindi visto che da mesi parliamo di aumenti dei tassi e dei tassi altissimi tenuti dalle banche centrali che ormai sono dei falchi spietati e non sono più delle colombe da un pezzo, parlare di bolla può sembrare un po’ fuori luogo.

Ma ci dobbiamo anche rendere conto che il periodo degli alti tassi dura soltanto da neppure un anno. Quindi in realtà sono solo alcuni mesi che le banche centrali tengono elevati i tassi di interesse mentre invece per anni o potremmo anche dire per decenni questi tassi sono stati tenuti troppo bassi e quasi vicino allo zero.

Tassi tenuti bassi per troppo tempo: gli artigli della Fed falco bucano la bolla

Dunque i tassi bassissimi tenuti per anni hanno generato secondo molti una vera e propria bolla sul mercato azionario che ormai è veramente troppo gonfio. La recente debolezza del mercato azionario dovuto all’aumento dei tassi da parte delle varie banche centrali può aver corretto o anche “sgonfiato” (si potrebbe dire) solo in minima parte questa grossa bolla e quindi non sono pochi gli analisti che temono lo scoppio della bolla e che anzi ritengono che lo scoppio della bolla sia già in atto.

Infatti la perdita di valore dei listini da quando la banca centrale degli Stati Uniti ha cominciato il rialzo dei tassi secondo molti non è altro che l’inizio dello scoppio della bolla. In questa prospettiva la bolla ha già cominciato a scoppiare e seguiterà a scoppiare per i prossimi mesi.

Lo scoppio è già iniziato: una prospettiva inquietante ma non condivisa da tutti

Dunque proprio chi vede in questa flessione dell’azionario degli ultimi mesi l’inizio dello scoppio della bolla, chiaramente ritiene che lo scoppio della bolla sia già in atto e che continuando riporterà i valori di mercato a cifre un po’ più consone.

Scoppio della bolla già iniziato
Scoppio della bolla già iniziato /QNM

Quindi in questa prospettiva di analisi siamo già all’interno dello scoppio della bolla e il 2023 sarà proprio l’anno di uno scoppio della bolla magari non repentino oppure magari anche non caratterizzato da momenti di vero al proprio panic selling ma comunque sia con una forte sforbiciata dei valori dell’azionario. Dunque se così fosse dobbiamo aspettarci uno scoppio graduale e progressivo che può durare anche tutto il 2023.