Come abbiamo già preannunciato, da gennaio 2012 gli italiani dovranno dare il bentornato alla tassa sulla casa, che non si chiamerà più Ici ma Imu, imposta municipale unica. Cambia il nome e in parte cambia anche la sostanza, visto che questa nuova tassa si prospetta ancora più salata del previsto per i contribuenti.
Le molte novità che sono state introdotte (e poi modificate tramite emendamento) rendono l’Imu una faccenda complessa da analizzare, per non parlare del calcolo che si scontra con la confusione sulle aliquote. Prima di vedere come si calcola l’Imu, allora, facciamo un po’ di chiarezza.
Il decreto salva Italia ha previsto un’aliquota fissa, che cresce allo 0,76% e che si applica su una base imponibile determinata dal valore catastale, di norma rivalutato del 60%. Per fortuna per quanto riguarda la prima casa l’Imu sarà più leggera con un’aluquota pari allo 0,40%. Inoltre sono previste una detrazione di 50 euro per ogni singolo figlio che non superi i 26 anni (fino a un massimo di 400 euro) e una detrazione fissa di 200 euro per la prima abitazione.
Fin qui le premesse tecniche, ma nello specifico come si calcola l’importo da versare per la tassa sulla casa? Andiamo a vedere quali sono i passaggi per calcolare l’Imu.
1) Individuare la rendita catastale: questo è il primo passo necessario, ed è possibile risalire alla rendita in vari modi. Si può ricorrere all’atto di vendita della casa, andare a riprendere i vecchi bollettini Ici pagati in passato o più semplicemete attraverso il sito dell’Agenzia del Territorio (www.agenziaterritorio.it).
2) Calcolare la nuova rendita: viste le modifiche apportate dalla manovra, bisognerà poi rivalutare la vecchia rendita catastale in base all’aumento previsto per legge del 5%. Si dovrà quindi moltiplicare la rendita catastale originaria per 1,05.
3) Calcolare il valore catastale: la rendita ottenuta al punto 2 va poi ricalcolata tenendo in considerazione il coefficiente di maggiorazione previsto dalla manovra Monti, alla luce dell’aumento del 60% dei valori come spiegato nell’introduzione. La rendita catastale andrà quindi moltiplicata per 160.
4) Calcolare l’imposta lorda: il valore catastale ottenuto al punto 3 dovrà essere diviso per 100 e moltiplicato per l’aliquota Imu. Ricordiamo che per la prima casa l’aliquota è prevista dello 0,4%, mentre per la seconda casa l’aliquota da applicare è stata fissata a 0,76%, ma con la possibilità per i comuni di modificarla dello 0,3%. L’aliquota in questione potrà oscillare quindi da un minimo di 0,46% ad un massimo di 1,06%.
5) Applicare le detrazioni: dal valore finale, come detto, si potranno detrarre per la prima casa 200 euro, oltre ai 50 euro per ogni figlio con non più di 26 anni, fino ad un massimo di 400 euro.
Foto da buruno