Ci stiamo avvicinando inesorabilmente all’appuntamento con l’IMU, imposta municipale unica che rappresenta la più grande novità della manovra Monti ormai approvata ma ancora mal digerita dai consumatori. La prima data da segnare in calendario è quella del 18 giugno 2012, data entro cui andrà pagato l’acconto dell’imposta. Nelle ultime settimane alcune novità hanno però modificato l’impianto iniziale dell’IMU, come la decisione di far pagare la prima rata con un’aliquota pari al 50% di quella base. Andiamo a vedere allora quali sono le novità che attendono i proprietari degli immobili e quali sono le altre date da ricordare nel corso di questo 2012 memorabile dal punto di vista del prelievo fiscale.
Il primo dato da segnalare è senza dubbio l’incertezza che alberga sulle cifre effettive che i contribuenti andranno a pagare alla fine dell’anno. Due i punti nodali: i Comuni potranno rivedere verso l’alto le aliquote spettanti, entro settembre, e il Governo si riserva di effettuare a sua volta ulteriori modifiche entro luglio, ovvero dopo il pagamento della prima rata. Alla luce delle proteste dei Caf, proprio questo infausto allineamento di date ha portato alla prima decisione importante: la prima rata dell’Imposta Municipale Unica dovrà essere effettuato con un’aliquota pari al 50% di quella base.
L’acconto IMU andrà quindi pagato in misura ridotta entro il 18 giugno 2012. Vediamo come si calcola la cifra da pagare. Sono state decise due classi di immobili: abitazioni principali (prima casa, dove si ha la residenza) e altri immobili residenziali e non (seconde case, uffici, negozi). Per le abitazioni principali l’aliquota di riferimento è pari allo 0,4% sulla rendita catastale originaria rivalutata del 5% e moltiplicata per 160. Per la prima casa come già detto altre volte esiste la possibilità di detrarre 200 euro più altri 50 euro per ogni figlio di età inferiore a 26 anni residente. Per ottenere la cifra dell’acconto bisognerà dividere per due quanto ottenuto.
Discorso diverso per tutti gli altri immobili, con un’aliquota calcolata allo 0,76% e senza alcuna detrazione. La base imponibile in questo caso si ricava nel seguente modo: per i negozi aumentando la rendita del 5% e moltiplicando il risultato per 55, mentre per gli uffici e gli studi professionali aumentando la rendita del 5% e moltiplicando per 80. L’acconto di giugno sarà anche qui la metà del totale ottenuto. Procedimento che nasconde delle insidie, come per esempio la stima della rendita catastale. Per fortuna per conoscere la rendita catastale basta disporre di una dichiarazione dei redditi in cui si sia già indicato l’immobile (indicata al rigo B1).
Questo per l’acconto. Ma cosa accadrà dopo giugno? Quanto dovremo realmente pagare entro dicembre? La verità è che ancora non è possibile dare delle cifre precise, perché le aliquote definitive dell’Imu che serviranno per il saldo di fine anno saranno rese note solo al più presto entro settembre, termine entro cui il Governo conoscerà il gettito reale delle entrate della prima rata (previsti 21 miliardi) e i Comuni finalmente decideranno se e di quanto far variare l’aliquota (ricordiamo che per l’abitazione principale è prevista un’oscillazione massima dello 0,4%). In ogni caso segnate le seguenti scadenze IMU per il 2012:
18 giugno: acconto IMU per il 2012 sulla base delle aliquote attuali ridotte al 50%;
20 giugno: chiusura bilanci preventivi dei Comuni (in tali documenti saranno inglobati gli aumenti IMU di competenza delle municipalità);
30 luglio: termine per la presentazione della dichiarazione sugli immobili posseduti al 1 gennaio 2012;
31 luglio: termine entro il quale il governo può cambiare le aliquote basi e le detrazioni;
30 settembre: data entro la quale i Comuni possono approvare o modificare le aliquote IMU 2012;
16 dicembre: versamento saldo IMU con conguaglio.
IMU: quanto si pagherà nelle principali città italiane
Come detto il primo incontro ravvicinato tra gli italiani e l’IMU avverrà il 16 giugno 2012, data entro la quale i proprietari di casa dovranno pagare la prima rata dell’imposta municipale che ha sostituito la vecchia ICI mostrandosi ancora più micidiale di quanto già non fosse l’odiata tassa sulla casa. La prima rata prevede il pagamento di un onere calcolato sulla base dell’aliquota del 4 per mille in maniera quasi omogenea per tutte le aree comunali, ma le vere novità arriveranno in occasione della seconda rata.
Seconda rata che andrà pagata a dicembre 2012 e che rappresenterà molto probabilmente la parte più salata dell’intera IMU. Se la rata di giugno è come detto calcolata sull’aliquota base, per quella di dicembre si terrà conto delle decisioni dei singoli Comuni, che come già ricordato hanno facoltà di aumentare l’aliquota base portandola più vicina al tetto massimo: sulla prima casa di proprietà questo significherà aliquote tra il 4 e il 7 per mille, mentre sulle seconde case si potrà arrivare fino al 10,7 per mille, un vero e proprio salasso.
Andiamo allora a vedere nel dettaglio quanto si dovrebbe pagare nelle principali città italiane.
MILANO
Milano si trova in una situazione di bilancio piuttosto difficoltosa, un deficit di 600 milioni di euro che potrebbe essere recuperato in parte proprio calcando la mano sull’IMU. In particolare sono entrate nel mirino le seconde case, con tutta probabilità quelle più colpite. Quindi l’addizionale Irpef e l’aliquota del 4 per mille sulla prima casa dovrebbero restare invariate, mentre sulle seconde case l’aliquota base del 7,6 per mille dovrebbe salire fino al 9,6 per mille. Le misure di favore saranno previste solo per affitti a canone concordato. In conclusione per una prima casa di 100 mq l’IMU dovrebbe aggirarsi intorno ai 350 euro.
TORINO
Storia diversa a Torino, dove l’incremento dell’aliquota IMU dovrebbe riguardare anche la prima casa, con aliquota portata dal 4 al 5 per mille, mentre le più colpite saranno comunque le seconde case con aliquota IMU pari al 9,6 per mille. Per quanto riguarda gli affitti si sta studiando una differenziazione tra artigiani (4,6 per mille) e banche e assicurazioni (10,6 per mille). Solo proposte al momento, ma per una prima casa di 100 mq l’IMU dovrebbe aggirarsi sui 593 euro.
FIRENZE
Anche a Firenze si punta molto sulle case in affitto, soggette ad una vera e proprio stangata con una quota che passa a 1.448 euro contro i 660 euro del 2011 (un aumento del 119,4%). Penalizzate anche le case vuote, con un costo annuale di 1.600 euro, contro i 1.337 euro del 2011. L’IMU per la prima casa tipo dovrebbe aggirarsi sui 403 euro.
BOLOGNA
Strano ma vero, a Bologna l’IMU per la prima casa dovrebbe essere più cara di Milano e Torino, con un costo che si aggira sui 676 euro. Come Firenze, poi, saranno particolarmente penalizzati coloro che concedono in locazione un immobile, con un’IMU pari a 2.321 euro contro i 958 euro del 2011 (anche qui un aumento da brivido del 142%).
ROMA
Come Milano (e come la maggior parte dei grossi comuni italiani) anche Roma deve fare i conti con un bilancio in rosso. L’IMU appare quindi come una manna dal cielo per rimpolpare le casse municipali: si discute quindi dell’applicazione di un’aliquota sulla prima casa del 6 per mille e un costo per casa in affitto pari a 1.793 euro, rispetto ai 1.605 euro del 2011 (aumento del 142%). La prima casa tipo di 100 mq pagherà quindi 814 euro.
GENOVA
Chiudiamo la carrellata con Genova, dove l’IMU sulla prima casa tipo sarà pari 372 euro. Anche qui si è deciso di penalizzare le abitazioni in affitto, con una quota che sale a 1.230 euro rispetto ai 628 euro del 2011 (quasi 100% di rincaro). Si salvano invece dalla stangata coloro che sono titolari di case sfitte, che pagheranno 1.230 euro rispetto ai 1.268 euro del 2011.
Foto da james.thompson, Trp0, visitorQ, ho visto nina volare, alphaorionis, Simona83, Axel V