Verona, l’omicida ha confessato: a uccidere i coniugi è stato il figlio

Risolto a distanza di 36 ore il giallo della coppia trovata morta e uccisa a coltellate in un appartamento di Borgo Roma a Verona

Resta in carcere con l’accusa di duplice omicidio Osvaldo Turazza, 54 anni. È lui il responsabile dell’accoltellamento dei genitori, Wilma Vezzaro, 73 anni, e Giampaolo Turazza, di 75. Ha confessato.

Verona duplice omicidio QNM 230427
I corpi dei due coniugi assassinati vengono portati in obitorio – Credit ANSA (QNM)

L’uomo, messo alle strette dagli investigatori ha retto decisamente poco. In un primo momento si era reso irreperibile. Poi si ha chiamato la caserma della Guardia di Finanza facendo qualche ammissione. Di fronte agli uomini della squadra mobile che avevano appena ultimato il sopralluogo nell’appartamento di via Aquileia, a Verona, teatro del fatto di sangue, ha spiegato come sono andate le cose senza avvalersi della facoltà di non rispondere.

Verona, piena confessione

Gli uomini della polizia scientifica che ieri hanno effettuato i primi rilievi hanno parlato di una scena del crimine molto cruenta. Dopo avere rimosso i due corpi, affidati all’ufficio di medicina legale per l’autopsia, i rilievi sono proseguiti. Tanto sangue, molte impronte e nessuna cura da parte dell’assassino né a nascondere il fatto né a limitare le proprie tracce.

Probabilmente anche senza la prima ammissione di Osvaldo Turazza la soluzione del delitto sarebbe comunque arrivata in poche ore. Chi ha visto i due corpi parla di ‘lago di sangue’. Subito sottoposto a fermo, Osvaldo Turazza era una persona conosciuta alle forze dell’ordine per piccoli reati… furti, spaccio.

Verona duplice omicidio QNM 230426
Duplice omicidio a Borgo Roma, Verona – Credit ANSA (QNM)

Da chiarire il movente

Piena l’ammissione dell’uomo agli inquirenti che hanno potuto ricostruire quanto è accaduto. Osvaldo Turazza, 54 anni, ha confessato davanti al PM Elvira Vitulli raccontando quanto è accaduto. La lite in casa, l’omicidio, la nottata in giro per Verona prima della telefonata alle fiamme gialle e del fermo. Da quello che si è ricostruito i rapporti in famiglia non erano semplici: frequenti i dissidi tra padre e figlio, un ristoratore in pensione che dopo aver chiuso la sua attività aveva sofferto un periodo di delusione se non di depressione.

I vicini di casa della coppia dicono che Osvaldo Turazza era educato, ben vestito, curato e che veniva a casa dei genitori quasi tutti i giorni. Ma che i rapporti familiari erano complicati, problematici.

La madre aveva un paio di gatti in casa e altri ne accudiva nel giardino condominiale. Il reale movente, se sia stato dovuto a un raptus di rabbia o qualcosa di più ragionato, lo potranno chiarire solo ulteriori interrogatori e accertamenti oltre – ovviamente – all’autopsia.