Una ragazza italiana di 28 anni uccisa a Sprangate a Ginevra, a distanza di anni la svolta: il presunto autore del delitto arrestato in Senegal. La storia di Valentina Tarallo.
Ci sono voluti oltre 7 anni per fare luce sulla morte di Valentina Tarallo, ragazza 28enne uccisa a sprangate a Ginevra l’11 aprile 2016. La giovane originaria di Orta Nova, provincia di Foggia, morì proprio a causa delle ferite riportate in seguito all’aggressione a colpi di spranga mentre stava rientrando a casa.

Ora a distanza di tempo emergono delle novità importanti. Sull’arma del delitto, una mazza utilizzata per l’aggressione, furono scoperte delle impronte digitali. Vari accertamenti e indagini hanno confermato, anche a distanza di tempo, che quelle impronte sarebbero di un uomo 43enne. A carico di Djiby Ba pende l’accusa di omicidio.
Il caso
Il presunto omicida è stato arrestato alla periferia di Dakar, fuggito grazie all’utilizzo di varie identità che fino ad ora gli avrebbero permesso di rimanere praticamente indenne. In diverse circostanze, infatti, gli investigatori si sarebbero recati nel Paese, provando ad arrestarlo, ma niente da fare.
La ragazza pugliese visse a La Loggia, comune metropolitano di Torino, dopo aver conseguito la laurea in Biotecnologie la scelta di trasferirsi a Ginevra. Proprio qui iniziò a lavorare come ricercatrice all’interno dell’ospedale universitario. Nella città elvetica studiò per comprendere meglio l’origine e la cura delle malattie rare.

In Svizzera conobbe un ragazzo di origini senegalesi con il quale iniziò una relazione. L’ossessività e la sua gelosia, così come ribadito dagli amici della vittima, portarono Valentina a scegliere di chiudere il rapporto. Una decisione non accolta dall’uomo che attese la ragazza sotto casa, precisamente in Avenue de la Croisette, aggredendola a colpi di spranga.
Dall’aggressione alla fuga, i dubbi
In seguito l’autore del pestaggio fuggì con un autobus, elemento scoperto dalle immagini del sistema di videosorveglianza di zona. Sta di fatto che Valentina Tarallo morì a causa delle ferite provocate dall’aggressione violenta, ora a distanza di tempo la svolta sulla vicenda. Gli inquirenti hanno scoperto che il 43enne si sarebbe sposato con una donna in Italia, denunciato dalla stessa per maltrattamenti, in seguito espulso dal Paese nel 2014.

Inizialmente si penso che dietro l’assassinio di Valentina Tarallo ci fosse qualcosa legato ad una possibile rapina, cosa in seguito smentita dagli accertamenti degli investigatori. Caccia all’uomo e in seguito arresto del principale sospettato per la morte della 28enne. L’uomo fu identificato grazie alle impronte digitali, ma riuscì a fuggire all’estero per fare perdere le tracce dopo il delitto commesso.
La polizia elvetica ha setacciato al lungo e analizzato anche le immagini del sistema di sorveglianza di zona, approfondendo anche la vita privata della 28enne uccisa nel 2016. Ormai da tempo la polizia di tutto il mondo si era messa sulle tracce dell’uomo, alla luce di un ordine di cattura emesso dall’Interpol. Gli agenti di Dakar hanno invece trovato l’uomo e catturato presso la periferia della capitale senegalese.