Forte autocritica da parte di alcune istituzioni USA dopo l’ennesima strage in una scuola americana che ha causato sei vittime, tre delle quali bambini
La decisione da parte della procura distrettuale di autorizzare la distribuzione on line del filmato nella scuola della strage di Nashville, ha scatenato una profonda onda emotiva in tutti gli Stati Uniti.

É forte l’impatto di quei sei minuti di immagini sulla coscienza di un paese che fino a oggi ha avuto paura delle stragi. Ma non si è mai fatto nessuno scrupolo nell’armarsi fino ai denti. L’industria delle armi da fuoco negli Stati Uniti è una lobby intoccabile, che genera interessi economici e politici mostruosi. E dopo ogni elezioni presidenziali ci si interroga se lasciare una tale libera circolazione di armi nel paese sia legittimo.
USA, il bilancio della strage di Nashville
Soprattutto quando queste armi sono usate soprattutto per rapinare e uccidere persone inermi. Il killer della scuola di Nashville che ha ucciso tre bambini piccoli e tre insegnanti 60enni, era una ex studentessa di 28 anni alle prese con ‘disturbi emotivi’ che con ogni probabilità nascondevano una schizofrenia latente.
La donna ha lasciato dei biglietti rivendicando la sua identità di trasgender e una sessualità in evoluzione. Ma di questa situazione nemmeno i genitori sembravano essere al corrente, così come pur definendo la donna ‘fragile’ chi aveva vissuto o lavorato con lei ha testimoniato di non avere mai pensato che potesse arrivare a macchiarsi di un crimine tanto feroce. La donna ha sfogato le proprie repressioni contro la scuola che diceva di non averla educata. E di non averla protetta.

Sei vittime, tre bimbi
Nel video si vede Audrey Elizabeth Hale armata fino ai denti che con una tattica da commando fa irruzione all’interno della scuola e spara a qualsiasi cosa le si pari davanti. In casa aveva numerose armi automatiche, oltre ai fucili d’assalto usati per la strage. La perquisizione ha rinvenuto sette pistole: i genitori ne erano completamente all’oscuro. Sapevano di una sola pistola con la quale la donna andava di tanto in tanto al poligono: “Ma era tempo fa..” ha detto il padre dicendo che la donna l’avesse venduta.
E invece la Hale aveva fatto scorta di pistole, munizioni, ricariche: aveva un giubbotto antiproiettile e aveva fatto due corsi sull’uso delle armi da fuoco. Uno dei quali on line…
I poliziotti l’hanno freddata al primo piano della scuola quando stava per fare di nuovo fuoco.

Troppi incidenti, troppe vittime
Gli Stati Uniti mandano in archivio la 90esima sparatoria scolastica. Lo scorso anno sono stati 303 gli incidenti legati al possesso di armi da guerra e d’assalto non motivati da altro reato (omicidi premeditati o rapine).
Il bilancio delle vittime è straziante. Tre bambini di nove anni della scuola primaria: due bimbe – Evelyn Dieckhaus ed Hallie Scruggs – e un maschietto William Kinney. Sotto i colpi della killer anche Katherine Koonce, 60 anni, la direttrice della scuola, il custode Mike Hill (61), e Cynthia Peak (61), una supplente che è uscita dalla sua aula quando ha sentito i primi colpi di arma da fuoco.
Moltissime le autorità istituzionali e culturali che hanno chiesto al governo di Joe Biden una presa di coscienza sullo stop al libero mercato di armi da guerra e d’assalto.