Unabomber, dopo 16 anni di silenzio riaperto il caso. Spunta un nuovo indagato

A distanza di ben 16 anni l’inchiesta Unabomber viene riaperta. Degli undici indagati spunta anche il nome di un nuovo sospetto. Due periti incaricati di analizzare 10 reperti

Riaperto il caso Unabomber del Nord Est. Dopo 16 lunghi anni di assoluto silenzio dalla mattinata di oggi, 13 marzo 2023, nel tribunale di Trieste è in corso l’udienza alla presenza del gip Luigi Dainotti.

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Unabomber, riaperto il caso dopo 16 anni di silenzio. Spunta un nuovo sospettato (ansa9 qnm.it

Quest’ultimo provvederà ad ufficializzare la nomina dei due periti, il comandante dei Ris di Parma Giampietro Lago nonché la Dott.ssa Elena Pilli, antropologa molecolare all’Università di Firenze, entrambi incaricati di portare avanti le procedure per l’incidente probatorio e di analizzare dieci reperti in modo da verificare se è possibile estrarre da questi il Dna del presunto attentatore noto con il termine Unabomber.

L’inchiesta era stata archiviata nel 2009. Oggi, dopo anni di mutismo, grazie all’indagine giornalistica portata avanti da Marco Maisano, si riaccendono i riflettori. Il cold case Unabomber riparte dall’analisi dei reperti che solo ora, grazie a una banca dati del Dna e ai nuovi mezzi tecnologici a disposizione potrebbe fornire le vere tracce biologiche del responsabile degli attentati nel Nord Est dell’Italia avvenuti dal ’94 al 2006.

Unabomber: riaperto il caso dopo 16 anni di silenzio

Ci sono voluti sedici anni di silenzio per riaprire il caso Unabomber. L’inchiesta, che era stata archiviata nel 2009, si è riaperta oggi dopo una dettagliata indagine giornalistica. Solo ora, grazie ai nuovi mezzi tecnologici, all’epoca degli attentati inesistenti, si potrà far chiarezza su quanto accaduto attraverso le tracce biologiche del responsabile dei fatti e fornire anche un profilo genetico dell’uomo.

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Unabomber, spunta un nuovo nome, riaperto il caso dopo 16 anni di silenzio (ansa9 qnm.it

Tra gli 11 indagati, rispunta il nome di Elvo Zornitta, già sotto vigilanza e scagionato da ogni sospetto. Mentre compare un altro nome finora insospettabile. Si parla del 61enne di Gaiarine, provincia di Treviso, Luigi Pilloni. Il commento dell’uomo dopo aver saputo di essere tra i sospetti del caso Unabomber: “Io sono pulito, non c’entro. Perché sono finito sotto inchiesta? Non lo so, io lavoro da quarant’anni”.

Si passa ora a una nuova fase, ovvero quella sulla fattibilità di individuare l’autore dei 34 attentati avvenuti nel Nord Est tra 1994 e 2006. Come riporta il Messaggero, i due consulenti scelti dal gip avranno a disposizione 90 giorni per analizzare i reperti raccolti tra il 2000 e il 2007. I risultati delle analisi saranno poi discussi in occasione della prossima udienza che avverrà il prossimo 9 ottobre.

Chi c’era oggi in Tribunale

Presenti questa mattina al Tribunale di Trieste, oltre al giornalista Marco Maisano, anche il legale di Elvo Zornitta, il sospettato numero uno degli attentati, l’avvocato Maurizio Paniz.

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Unabomber, riapre il caso dopo 16 anni di silenzio. (ansa) qnm.it

Con loro anche la 28enne Francesca Girardi, una delle vittime di uno dei tanti attentati, che all’epoca dei fatti, nel 2003, aveva solo 9 anni. Quel giorno stava giocando con un suo amichetto vicino alle sponde del Piave quando, raccogliendo un evidenziatore giallo gli esplose in faccia.

Dall’inizio delle indagini ad oggi si sono susseguiti decine di investigatori, coordinati da più procure diverse. Solo per citarne alcune, ricordiamo le Procure di Pordenone, Udine, Treviso, Venezia e l’ultima, quella di Trieste. Ed è per l’ultima procura che Trieste si occupa della riapertura del caso.