Uccide la moglie con 41 coltellate, poi tenta il suicidio. Marito sotto shock

Uccide sua moglie Pietronilla, le accuse per un 54enne sono gravissime: si parla di 41 coltellate inferte alla donna. A distanza di diversi giorni dal femminicidio emergono nuovi dettagli inquietanti.

Pietronilla De Santis è deceduta lo scorso giovedì a Carlantino, in provincia di Foggia, probabilmente uccisa dal marito Antonio Carrozza. Il 54enne è accaduto di averle inferto 41 coltellate, uccidendo la donna. Ad allertare i soccorsi è stata la figlia della coppia, subito dopo essere rientrata a casa.

Carlantino marito uccide moglie
Femminicidio a Carlantino, le dichiarazioni dell’uomo a distanza di giorni dalla morte della moglie (ANSA)

L’uomo non sarebbe riuscito a spiegare quanto accaduto diversi giorni fa, uno stato di shock tale da non ricordare nulla di quanto accaduto. Al momento del femminicidio la coppia era da sola in casa. Non si tratta di un episodio sporadico, nel 1998 la donna avrebbe denunciato il marito per maltrattamenti, salvo poi ritirata la denuncia il giorno successivo.

La ricostruzione del femminicidio

I dettagli su quanto accaduto oltre 20 anni fa arrivano direttamente dall’avvocato Mario Genova che ha avuto un colloquio con l’uomo ricoverato in ospedale. Dopo aver compiuto il delitto, infatti, l’uomo si sarebbe lanciato dal balcone del primo piano della casa in cui abitava con la famiglia.

La vittima del femminicidio di Carlantino è la 45enne Petronilla De Santis, uccisa con decine di coltellate fatali all’altezza dell’addome. Il marito avrebbe prima ucciso la donna e successivamente tentato il suicidio dal balcone di casa. Trasportato al Policlinico Riuniti di Foggia, non sarebbe in pericolo di vita, nonostante le gravi ferite riportate. “Non ricordo nulla“, ribadisce l’avvocato parlando di quanto ribadito dal presunto autore del femminicidio accaduto a Carlantino.

Carabinieri
Indagini sul delitto di Carlantino, cosa hanno scoperto i carabinieri (ANSA)

L’uomo soffrirebbe da tempo di problemi psichici, la coppia era molto conosciuta in zona. Gestivano infatti un bar e hanno due figli di 12 e 23 anni. Al momento dell’aggressione mortale nessuno dei due si trovava in casa.

L’uomo sarebbe dal 2010 in cura presso il CIM (Centro Igiene Mentale) di Lucera, attualmente sarebbe stato sedato e si trova nel reparto di chirurgia toracica. L’autore del femminicidio avrebbe riportato lesioni alla testa, ferite al torace e tagli che interesserebbero anche un polmone. Del problema psichico dell’uomo, però, i servizi sociali del comune in provincia di Foggia non sarebbero stati mai messi al corrente.

Il commento del sindaco

Graziano Coscia, primo cittadino di Carlantino, si era già espresso sulla tragedia accaduta nel Foggiano. Un messaggio arrivato a distanza di alcune ore dal delitto che ha sconvolto un paese che conta poco meno di mille abitanti. Un luogo in cui si conoscono tutti e nel quale regna incredulità e tanta commozione dopo quanto accaduto.

Coscia sindaco Carlantino
Il commento del sindaco Coscia dopo il delitto di Carlantino (Immagine Facebook)

La nostra piccola comunità è scossa per questa terribile notizia, era una famiglia giovane e serena. Il vero rammarico è che è accaduto il giorno dopo la festa della donna e che non abbiamo percepito eventuali disagi”, ha spiegato qualche giorno fa il sindaco del comune.

Non è l’unico femminicidio recente

I femminicidi continuano ad aumentare con il passare dei giorni, specialmente da inizio 2023, i dati diventano una costante preoccupante e allo stesso tempo drammatica. Di recente si è data una svolta al caso di Yana Malaiko, ragazza di 23 anni scomparsa il 20 gennaio scorso e ritrovata il 1 febbraio senza vita a Castiglione delle Stiviere. Il suo corpo era vicino ad un campo fra le province di Brescia e Mantova. A distanza di settimane è invece arrivata la confessione sul delitto commesso.

Il 34enne Dumitru Stratan ha infatti ammesso di aver ucciso l’ex fidanzata, fornendo però una versione dei fatti che presenterebbe più di qualche falla per gli investigatori. L’uomo ha raccontato la sua versione dei fatti, tutto va ancora verificato e analizzato nei minimi dettagli, non mancano infatti i dubbi. Per chi indaga tutto era sembrato abbastanza chiaro, a distanza di settimane dall’arresto è infatti arrivata la confessione.