Alcuni escursionisti hanno rinvenuto la carcassa di un orso nei pressi del lago di Molveno in Trentino, si indaga sul suo decesso
Mentre si continua a discutere sulla richiesta del presidente della provincia autonoma di Trento che ha chiesto l’abbattimento dell’orsa JJ4, responsabile della morte di Andrea Papi, il runner aggredito su un sentiero mentre si allenava, un altro episodio accende il dibattuto tra istituzioni e animalisti.
In una zona di montagna tra il Lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, alcuni escursionisti hanno notato la carcassa di un grosso orso bruno.
Trentino, muore un orso sotto osservazione
Su tratta di M62, un esemplare maschio di circa cinque anni monitorato con attenzione dall’ISPRA, l’istituto incaricato di censire e valutare il comportamento degli esemplari problematici. La carcassa è stata recuperata dagli uomini dell’istituto zooprofilattico sperimentale che dovranno chiarire quali sono state le cause della morte. Escludendo, cosa più importante, un abbattimento non programmato, magari a opera di qualche bracconiere.
Le parole di Michela Vittoria Brambilla
L’ombra del bracconaggio è stata evidenziata dalle associazioni ambientaliste e animaliste che hanno chiamate a precise responsabilità il presidente Fugatti che insiste nella sua tesi sull’abbattimento: “Il tema è molto divisivo soprattutto fuori dal nostro territorio. Ma un giovane di 26 anni è morto perché aggredito da un orso. E questo è accaduto dopo numerose altre aggressioni. Non si può tardare oltre”.
Michela Vittoria Brambilla ha rilasciato una dichiarazione molto forte su questo episodio: “I boschi sono pieni di insidie, anche per gli orsi. M62 era uno degli esemplari condannati a morte dal presidente della Provincia autonoma di Trento Fugatti. Ma non aveva mai aggredito nessuno. Se in questo clima di paura e di odio fosse stato ucciso il presidente della Provincia sarebbe il responsabile morale di quanto accaduto”.
