Altri arresti nell’ambito dell’indagine sulla sparatoria che ha fatto cinque vittime in Texas, il killer aveva dei complici
Aveva dei complici. Francisco Oropesa è riuscito a tenere in scacco gli uomini dell’FBI e della polizia di Stato del Texas solo grazie alle indicazioni della moglie e di un amico, che gli avrebbero fornito un appoggio per continuare la sua fuga.

L’arresto tuttavia è scattato ugualmente, quando gli investigatori hanno ricevuto una segnalazione sulla presenza del killer in fuga in una casa.
Texas, i complici del killer in manette
Ieri le manette sono scattate ai polsi della moglie di Oropesa, Divimara Nava, 52 anni, e di un suo amico. I due avrebbero fornito cibo, vestiti informando il latitante su quello che diceva la televisione dando precise indicazioni su come e dove la polizia lo stesse cercando.
Il tutto mentre tutto il paese viveva momenti di grande apprensione e paura per un killer in fuga, armato e pericoloso. Un uomo che aveva ucciso cinque persone, tra le quali un bambino di otto anni.
Stando alle indagini la moglie di Oropesa e un suo amico erano anche andati a trovare il killer in fuga.

Cinque capi d’accusa
Le condizioni degli altri feriti a poco a poco stanno migliorando. Oropesa nel frattempo è chiuso in carcere con cinque capi d’accusa per omicidio premeditato aggravato e plurimo. La sua cauzione è fissata in cinque milioni di dollari. Si indaga anche su come sia riuscito a tornare negli Stati Uniti vista la sua espulsione per immigrazione clandestina, reiterata per ben cinque volte.
La moglie è accusata di ostacolo alla giustizia e complicità, due reati federali. L’uomo arrestato avrebbe avuto una responsabilità minore ma sarebbe lui a trovare la base per la fuga, una casa vuota a poca distanza da quella della sparatoria.