Continua la caccia all’uomo dopo la sparatoria che ha provocato cinque morti a Cleveland in Texas, nessuna traccia del Killer
Sono almeno 200 gli agenti impegnati in una delle più grandi operazioni di polizia mai viste negli Stati Uniti.

Posti di blocco, perquisizioni, pattugliamenti tra stazioni ferroviarie, aree di servizio, aeroporti, Ma per ora non c’è traccia di Francisco Oropeza, l’uomo di 38 anni accusato di avere ucciso cinque persone a Cleveland, in Texas, con un fucile da guerra di precisione.
Texas, il killer è ancora in fuga
I dettagli della sparatoria sono davvero inquietanti. Dopo una banale lite di vicinato, l’uomo, forse ubriaco, stava sparando con un’arma nel suo giardino, Oropeza ha fatto irruzione in una villetta accanto alla sua abitazione a una a una ha ucciso cinque persone colpendole alla testa. Drammatica la ricostruzione dei feriti, tra i quali due bambini: “Mamma ci ha protetto con il suo corpo e ci è caduta sopra – ha raccontato una bambina di sei anni – non ci siamo accorti che fosse morta fino a quando non abbiamo visto il sangue, ma siamo rimasti immobili fino all’arrivo della polizia”. Due le madri uccise che così hanno salvato i loro figli. Tra le vittime anche un bambino di otto anni.
Una taglia sull’assassino
Oropeza ha fatto perdere le sue tracce poche ore dopo essersi dato alla fuga. Ha gettato via il telefonino è si letteralmente volatilizzato. Le contee di Liberty e di San Jacinto hanno messo una taglia di 80mila dollari su chiunque fornirà dettagli o informazioni attendibili sull’uomo.
C’è molta preoccupazione perché Oropeza è sicuramente armato. E molto pericoloso. L’uomo avrebbe tentato di chiamare alcuni amici e parenti, e si sta cercando di capire se abbiamo chiesto aiuto. E a chi.
Ieri tutta Cleveland, una piccola cittadina del profondo sud texano, a circa 180 chilometri da Houston, non più di settemila persone, si è riunita in preghiera per ricordare le cinque vittime. Le condizioni dei feriti stanno lentamente migliorando. Il più grave, sottoposto a un intervento chirurgico, non è più in pericolo di vita: “Si riprenderà” dicono i medici.