Una catastrofe, un’apocalisse, che potrebbe aver causato la morte di oltre 20mila persone. E’ la terribile previsione dell’Oms sul terremoto che nella notte tra domenica lunedì ha devastato la Turchia e la Siria. Gli aggiornamenti e la macchina degli aiuti che si muove da tutto il mondo
Erano le 4:17 quando nella notte tra lunedì e martedì, oltre quindici milioni di turchi hanno sentito la vita crollare sotto i loro piedi. Il terremoto che ha devastato Turchia e Siria è stato avvertito da Istanbul a Baghdad, dal Libano a Cipro. Una bomba esplosa a Ekinozu, provincia di Kahramanmaras, epicentro del sisma. Poi, l’inizio della fine: grattaceli crollati, cattedrali, chiese e abitazioni. Dieci province dell’Anatolia del Sud si trovano sotto le macerie, tra polvere e detriti.

Il sisma più forte registrato sulla Terra negli ultimi sei anni. Nella tarda serata di ieri si contavano più di 5.606 edifici crollati. Il bilancio pur sempre provvisorio, come riporta Repubblica, mette i brividi: “L’80% degli edifici è a terra, oltre 3.700 persone estratte senza vita, 2.316 in Turchia, 1.444 nella Siria del Nord”. L’Oms, Organizzazione mondiale della sanità, stima che potrebbero essere 20mila le vittime del terremoto.
La scossa di magnitudo registrata è di 7,8. Le testimonianze che, poco per volta, giungono dai sopravvissuti dipingono l’inferno sceso in terra: “È venuto giù tutto, ci sono famiglie intere sotto i tetti delle case”. E in tutto questo dramma, il freddo gelido in Turchia non dà tregua: Istambul ha registrato temperature sotto i 3 gradi con tempeste di neve, pioggia e vento.
Terremoto in Turchia: il racconto terrificante dei sopravvissuti
Migliaia i morti, migliaia le persone che miracolosamente si sono salvate dal sisma. Arrivano, poco per volta, i racconti devastanti di chi è scampato a quella morte improvvisa. Così, come riporta la Repubblica, Ozgul Konakci, un giovane 25enne, racconta: “Molti amici e la mia famiglia volevano tornare a casa perché faceva troppo freddo, ma sono arrivate le scosse di assestamento e chi era rientrato è uscito di nuovo. Servono vestiti, almeno per i piccoli. Siamo assiderati”.

A 200 chilometri dall’epicentro, nel porto siriano di Latakia, sono crollati 50 palazzi. Mentre, a 100 chilometri di distanza, nella città di Adana, il sindaco racconta: “In centro sono venuti giù due palazzi di 14 e 17 piani. Sbriciolati”. Devastato anche l’ospedale principale a Gökce Bay, dove un uomo ricoverato dopo un trapianto di un rene solo il giorno prima del sisma racconta: “Ero al secondo piano quando è iniziato a tremare tutto, non finiva più. Ho strappato la flebo al braccio e sono scappato. Hanno fatto tutti così, al secondo piano. Ci siamo presi per mano, aggrappati uno all’altro per restare in piedi e trovare l’uscita. Ci sentivano morti, ma abbiamo continuato, giù per le scale che non stavano ferme. Siamo arrivati in strada e abbiamo iniziato a piangere“.
#Terremoto #Turchia. Atterrato a Incirlik alle 5.55 del #7febbraio il C130 @ItalianAirForce. Il team di #protezionecivile composto da esperti del DPC, squadre USAR di @vigilidelfuoco e sanitari delle maxiemergenze è pronto operare in aiuto della popolazione.#EUCivPro @eu_echo pic.twitter.com/SZnTvMISMg
— Dipartimento Protezione Civile (@DPCgov) February 7, 2023
Ad Antiochia il palazzetto dello sport è venuto giù in pochi attimi. Il giocatore Belediyespor Eneshan Can ha scritto su Twitter: “Le quattordici giocatrici della squadra di pallavolo femminile sono là sotto. Accorrete, dobbiamo salvarle”. Medici senza frontiere ha fatto sapere, raggiunto dal quotidiano, che la situazione è tragica: “Ci sono centinaia di famiglie disperse. Nelle nostre strutture stiamo ricevendo molti feriti e molti morti”.
Gli aiuti dall’Europa dopo il sisma e il bilancio provvisorio delle vittime
Otto Paesi dell’est Europa e la Francia hanno inviato dieci squadre di ricerca e soccorso. Mentre l’Italia ha offerto un team Usar con cinquanta uomini.La Russia ha inviato sul territorio oltre trecento soldati e il presidente ucraino Zelensky ha detto di essere pronto a inviare in Turchia il genio civile ucraino. Sono 21 gli italiani che al momento del terremoto si trovavano nella regione colpita e il ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere che tutti sono in salvo a parte un unico connazionale che risulta disperso dopo il crollo a Kahramanmaras di un hotel.

Al momento le vittime accertate salgono 4.365 le vittime ma il numero è provvisorio e si continua a scavare tra le macerie tra la Turchia e la Siria. L’Autorità per la gestione delle emergenze e dei disastri di Ankara (Afad) aggiorna il bilancio delle vittime che sale a 3381. I feriti arrivano a 20mila almeno. Le condizioni meteorologiche rendono ancora più drammatica la situazione, ha spiegato Orhan Tatar, che ha parlato di abbondanti nevicate, precipitazioni, forti venti e basse temperature sulle zone colpite.
Registrate al momento più di 243 le scosse di assestamento tra Turchia e Siria. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su Twitter riferisce: “L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma, tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale, in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui”.
L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri ha rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma. Tranne uno. Si sta cercando ancora un nostro connazionale,in Turchia per ragioni di lavoro .La Farnesina,fino ad ora,non è riuscita ad entrare in contatto con lui.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) February 7, 2023
Sono state acquisite le prime immagini satellitari delle aree più colpite dal terremoto che ieri ha colpito Turchia e Siria e saranno disponibili tra qualche ora, dopo le attività di processamento. Sono relative a 20 aree di interesse, ovvero molti dei principali centri abitati colpiti dal sisma. L’italiana Egeos, che coordina dal 2012 il servizio europeo Copernicus Rapid Mapping ideato per mettere rapidamente a disposizione le immagini satellitari in caso di disastri o emergenze, ha comunicato che i satelliti stanno acquisendo proprio in queste ore le prime immagini ma sulla loro qualità pesa l’incognita delle condizioni meteo.