Tentato stupro a Milano: non è gambiano l’aggressore. La scoperta in caserma

Il tentato stupro avvenuto ieri a Milano e denunciato da una donna di 43 anni ha portato all’arresto l’uomo (sbagliato). L’errore nell’identificazione dell’aggressore: “Non è il 23enne gambiano”

E’ stato arrestato a Milano con l’accusa di tentata violenza sessuale, tentata rapina aggravata e lesioni personali dopo aver aggredito una dottoressa polacca di 43 anni entrando in casa sua al quarto piano di un condominio in via Washington.

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Tentato stupro a Milano, l’uomo arrestato è quello sbagliato. Cosa è successo – Credits ANSA (QNM)

L’aggressore che inizialmente era stato identificato come un ragazzo di 23 anni originario del Gambia non c’entra nulla con tutta questa orrenda vicenda. L’uomo che invece è l’autore materiale del tentato furto e tentata violenza è un turista statunitense di 29 anni​ affetto da problemi psichici.

L’errore è emerso nell’ordinanza firmata dal gip Daniela Cardamone al momento della convalida d’arresto dell’aggressore. Il nome fornito dall’uomo, che era senza documenti, era sbagliato. Dunque non si tratterebbe del 23enne gambiano bensì di un americano di nome Bruno.

Tentato stupro a Milano: cosa era successo in casa della vittima

L’aggressione è avvenuta proprio nel luogo in cui la donna pensava di essere più al sicuro, casa sua. L’uomo avrebbe seguito in strada la dottoressa di origini polacche e  quando l’ha vista avvicinarsi al palazzo ed entrare al suo interno, l’ha seguita. Nel momento in cui la vittima stava per chiudere il portone di casa, l’uomo ha frapposto il piede nel tentativo di non far chiudere la porta d’ingresso.

Milano aggressione
Tentato stupro a Milano, uomo entra in casa di una donna e tenta di rapinarla. Arrestato uomo sbagliato (ANSA) qnm.it

Secondo le prime indagini eseguite dagli investigatori, il 29enne si trovava lì per rapinare la donna. Quando la 43enne ha reagito, lui le è saltato addosso colpendola sul volto diverse volte con pugni e schiaffi. Una volta caduta a terra, si sarebbe messo cavalcioni su di lei per abusarla, strappandole la camicia.

La vittima ha poi raccontato di pensare di morire. Allora ha reagito sferrando un calcio al suo aguzzino e solo in quel modo è riuscita a liberarsi. Poi, sono accorsi i vicini di casa allarmati dalle urla della donna. Un pensionato di 94 anni si è presentato davanti l’ingresso dell’abitazione della 43enne con una scacciacani in mano, il 29enne a quel punto si è fermato. L’anziano ha chiamato i carabinieri che sono giunti immediatamente sul posto.

Il racconto dell’aggressore

Portato in caserma e sottoposto a interrogatorio di garanzia, l’uomo si è difeso dicendo di essere entrato nel palazzo “perché cercavo la stazione ferroviaria. Non ero né ubriaco, né altro. Non ricordo di aver aggredito nessuno, ricordo invece di essere stato io attaccato. Ho cercato solo di difendere me stesso, quando ho visto questa persona uscire. Mi sono seduto all’interno del luogo e ho visto un’altra persona più anziana con la pistola che veniva verso di me”.

L’aggressore giura di dire la verità al giudice che lo sta ascoltando. L’uomo, pare fosse arrivato in Italia per partecipare a un matrimonio e sarebbe dovuto arrivare a Venezia per poi salire su un aereo diretto a New York e poi a Los Angeles. Si chiama Bruno e soffrirebbe di problemi psichici.

In una intervista rilasciata al Corriere, racconta cosa è accaduto: “Ho sentito gridare la signora, sono uscito e l’ho vista seduta per terra sul pianerottolo vicino alla porta, disperata, con la faccia insanguinata che ripeteva “È ancora dentro, è ancora dentro. Mentre arrivavano gli altri inquilini, la donna ripeteva che un uomo l’aveva seguita, era entrato in casa dietro di lei e l’aveva aggredita. Stava ancora dentro, ma nessuno aveva il coraggio di fare qualcosa, di entrare”.