Stupro Capodanno a Roma, parla dopo alcuni anni: il drammatico racconto di Bianca

Il racconto dello stupro subito a Capodanno fra il 2020 e il 2021 è di quelli drammatici: le parole di Bianca dopo anni da quei terribili momenti vissuti a Roma. 

Bianca ha adesso 19 anni e si trova in una località protetta, lontana da quella Roma che l’ha fatta tanto soffrire dopo lo stupro avvenuto durante la notte di Capodanno fra il 2020 e il 2021.

Capodanno Roma stupro
Il racconto di Bianca dopo i terribili momenti vissuti, cosa ha detto la giovane sullo stupro subito a Roma (Immagine Rete)

La ragazza ha deciso di parlare di quei tragici momenti e lo ha fatto ai microfoni del quotidiano la Repubblica. Un percorso difficile e doloroso che l’ha portata ad analizzare quei terribili attimi, ma la giovane ha comunque scelto di voler tornare sull’argomento.

Cosa ha dichiarato Bianca

Si è presentata all’incontro con il giornalista del quotidiano accompagnata da Bo Guerreschi, presidente della Onlus “Bon’t worry, da sempre al suo fianco dopo la terribile esperienza vissuta la notte di San Silvestro in cui fu violentata da almeno cinque persone in una villetta di Roma in zona Primavalle.

Attualmente sono diversi gli imputati sotto processo per la violenza subita dalla giovane. Processo in corso per Patrizio Ranieri, giovane che mostrò una maglietta sulla quale era presente il sangue proprio di Bianca, insieme ad altre quattro persone. Con l’accusa di spaccio di droga sono invece imputate tre amiche della ragazza, Simone Ceresani (nipote ex presidente Ciriaco De Mita) e la sua ex fidanzata.

Prima gli accertamenti degli investigatori, ora invece è il momento del processo per fare luce sul caso di stupro avvenuto a Roma durante la notte che ha concluso il 2020 e dato il via al 2021. Sono passati quasi tre anni da quei tragici momenti, Bianca spiega tutto e si sofferma su quanto accaduto.

Polizia
Indagini per lo stupro di Roma e ora il processo (ANSA)

Ho dei flash di quella sera. Vedo me che arrivo con le mie amiche a Primavalle, beviamo, parliamo e c’è la musica. C’è chi si fa di coca e di canne. Fumo uno spinello anch’io, mi offrono una sigaretta alla cocaina. Ma c’era dell’altro dentro perché ho sentito come se il cervello stesse bruciando, ero incosciente“, spiega Bianca.

La ragazza spiega di non ricordare molto se non le offese, del tipo “sgualdrina“, accompagnate dal buio più totale e dal risveglio traumatico. A seguire ha spiegato di non ricordare più nulla, se non alcuni flash e i ragazzi intorno che la chiamano “sgualdrina. Poi il buio e il risveglio“. Per la vicenda Bianca si dice molto delusa dal comportamento di alcune sue amiche, presenti quella sera, con le quali si conosceva da diverso tempo.

Mi hanno attaccata. Mi hanno detto che se non avevano più il cellulare e dovevano subire tutte quelle domande era colpa della mia denuncia […] Sono molto delusa per quelle ragazze, specialmente tre, che conoscevo da anni“, spiega.

Difficile dimenticare

Un evento certamente sconvolgente di cui Bianca cerca di parlare, non senza inevitabili difficoltà. Fra le indagate ci sarebbe anche una ragazza che sarebbe al contempo accusata di stupro insieme ad un ragazzo. “A lei ero molto legata, sono convinta che sia stata costretta a farlo. È fragile, ha un passato e un presente molto dolorosi. Vorrei riabbracciarla“, ribadisce Bianca.

tribunale
Momenti drammatici quelli raccontati da Bianca, le sue parole a distanza di anni dallo stupro subito a Roma (Immagine Rete)

Adesso è il momento del processo in tribunale, nello specifico il prossimo 22 maggio sarà ascoltato in Aula Patrizio Ranieri. Bianca commenta anche questo aspetto e ne parla senza girarci troppo intorno. “Provo indifferenza. Non gli auguro niente di brutto ma non posso perdonarlo, voglio giustizia. Spero che rifletta sulle donne. Da sua mamma a sua sorella a una futura figlia e si renda conto del male che mi ha fatto“, conclude.