Strage di Erba, dalla confessione di Olindo Romano e Rosa Bazzi alla richiesta di riapertura del caso: tutte le tappe

La strage di Erba avvenuta nel 2006 costò la vita a quattro persone, fra queste anche un bambino di soli due anni: dalle accuse contro Olindo Romano e Rosa Bazzi alla possibilità riapertura della vicenda. 

Olindo Romano e Rosa Bazzi sono i due condannati per la tragedia di Erba, accaduta nel 2006, che causò la morte di tre adulti e di un bambino di soli due anni.

Romano Bazzi
Olindo Romano e Rosa Bazzi in carcere per la strage di Erba (ANSA)

La strage di Erba costò la vita a quattro persone, con tanto di sopravvissuto alla strage e di persona che invece non si trovò in casa al momento dell’azione omicida.

Il caso

Durante la serata dell’11 dicembre 2006 si denunciò un incendio all’interno di una villetta di Erba, in provincia di Como, con tanto di richiesta di intervento da parte dei vigili del fuoco. In quel momento, invece, ci si accorse della presenza di alcuni cadaveri uccisi a coltellate.

L’unico sopravvissuto della strada fu Mario Frigerio grazie ad una malformazione alla carotide che ne impedì la morte per dissanguamento. Perse invece la vita sua moglie Valeria Cherubini che provò ad intervenire per soccorrere le vittime, intrappolate in casa dalle fiamme, rimanendo però colpita da coltellate e sprangate (morì per soffocamento causato dal fumo).

Romano Bazzi
Olindo Romano e Rosa Bazzi condannati per la strage di Erba (ANSA)

Le altre vittime registrate la 30enne Raffaela Castagna, sua madre Paola Galli (80 anni) e il figlio Youssef Marzouk di soli due anni. Condannati per la strage furono Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi. I due furono accusati per la strage avvenuta nell’appartamento di Raffaella Castagna, in seguito al delitto l’appartamento sarebbe stato dato dalle fiamme.

Una efferata strage che causò la morte di quattro persone sopraggiunta dopo decine di coltellate e colpi di spranga. Nessuno esente dalla violenza, neanche il bimbo di 2 anni che morì dissanguato.

Le accuse contro Olindo Romano e Rosa Bazzi

Olindo Romano e Rosa Bazzi furono successivamente arrestati, confessando durante un’udienza quanto accaduto ad Erba. La descrizione dei particolari, in merito ai delitti compiuti, fu a distanza di tempo modificata. I due parlarono di una confessione estorta dai carabinieri, con tanto di maltrattamenti subiti anche durante il periodo di detenzione.

Rosa Bazzi e Olindo ROmano
Olindo Romano e Rosa Bazzi nel tribunale di Como durante il processo per la strage di Erba in un’imamgine d’archivio del 30 gennaio 2008 (ANSA)

Decisivo anche il supporto di Mario Frigerio, unico superstite della tragedia di Erba, che indicò Olindo come responsabile del delitto e il ruolo avuto anche dalla moglie. Il processo si concluse con tre gradi di giudizio, la Corte di Cassazione condannò all’ergastolo i due coniugi nel 2011 per quanto accaduto ad Erba circa cinque anni prima.

Entrambi si proclamarono innocenti e ribadirono di avere dubbi sulle prove che costarono ad entrambi la colpevolezza. Contestate inoltre le dichiarazione di Frigerio, ribadendo che in alcuni casi “gli innocenti confessano“. Scampò invece alla strage Carlo Castagna, persona che perse la famiglia a causa dell’azione omicida, diventando un superstite dopo la morte della moglie, della figlia e del nipotino.

Le ultime novità sul caso di Erba

A distanza di anni, invece, il sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser ha depositato al procuratore Francesca Nanni e all’avvocato Lucilla Tontodonati una relazione per la possibile riapertura del caso di Erba.

Proprio agli inquirenti spetterà la decisione finale in merito alla richiesta di istanza di revisione del processo. A ribadirlo sono stati i difensori di Olindo e Rosa che sarebbero pronti a presentare presso il Tribunale di Brescia. Ciò sarebbe conseguenza di testimonianze e di intercettazioni inedite, elementi fino ad ora mai emersi, probabilmente tali da poter mettere tutto in discussione.