Sono giovanissimi gli assalitori che sabato sera hanno ucciso quattro persone durante una festa di compleanno nella strage di Dadeville, in Alabama
Tre arresti, ma gli inquirenti ammettono che le indagini non si sono ancora concluse e si sta cercando di fare luce su chi possa avere aiutato gli assalitori, tre ragazzi tra i 16 e i 20 anni di età, sia prima che dopo la strage.

Manette ai polsi per Wilson LaMar Hill Jr., 20 anni, di Auburn, accusato di omicidio aggravato. Poche ore dopo in carcere anche Ty Reik McCullough, 17 anni, e Travis McCullough, 16 anni, entrambi di Tuskegee. Stessa accusa.
Strage di Dadeville, indagini alla svolta
Una strage apparentemente inspiegabile avvenuta durante la festa di compleanno di una ragazza che compiva 16 anni. Quattro ragazzi uccisi, ferite 32 persone quattro delle quali sono ancora in ospedale in condizioni critiche.
Una vera e propria carneficina con decine di proiettili esplosi in un clima di terrore sconosciuto a Dadeville, una cittadina di nemmeno tremila abitanti che non aveva mai ospitato episodi violenti. In realtà questa è stata la 165esima sparatoria di massa dall’inizio dell’anno negli Stati Uniti. Ma non è ancora chiaro perché le giovani vittime siano state massacrate.
Motivi oscuri
Ufficialmente un movente ancora non c’è. Così come non si sa se ci sia un qualche collegamento con la festa del Sweet 16 di Alexis Dowdell, la ragazza che aveva organizzato una serata di divertimento nella scuola di ballo della cittadina. Alcuni dei ragazzi feriti non hanno riconosciuto le foto dei coetanei arrestati che arrivavano da città poco lontane. Ma che non erano del posto e non frequentavano le loro stesse scuole.
Prosegue in tutto il paese il dibattito sull’uso di armi da fuoco, alcune delle quali fucili d’assalto e da guerra, al momento tutelate dai diritti costituzionali. Ma tali e tanti sono stati gli episodi drammatici che la lobby delle armi degli Stati Uniti non è mai stata così in discussione.