Sparatoria al bar, due arresti: sono ragazzini vicini alle cosche

Ci sono i primi arresti dopo la sparatoria avvenuta sera davanti a un bar affollato di persone a Sant’Anastasia in provincia di Napoli

Sono due ragazzini, ma erano armati di mitra da guerra e pistola. Volevano vendicarsi del fatto di essere stati allontanati dal bar gelateria di fronte ad altre persone. Uno sgarro per loro inaccettabile…

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Dieci colpi di mitraglietta per ritorsione, una bimba ferita – Credit ANSA (QNM)

E per vendicarsi hanno usato le armi. I Carabinieri tra descrizioni, targa dello scooter, immagini delle telecamere di sorveglianza della zona sono riusciti in poche ore a chiudere il caso con due arresti.

Sparatoria al Bar: due arresti

I fermati sono Emanuele Civita, 19 anni e Giuseppe C. (17), pare si siano costituiti spontaneamente. Civita è già schedato e noto ai carabinieri, denunciato per spaccio di stupefacenti e armi. Suo padre è ritenuto legato al clan camorristico dei D’Avino che ha base in particolare a Somma Vesuviana.  Sarebbe stato lui a fare fuoco con la mitraglietta, un’arma automatica da guerra con la quale avrebbe sparato numerosi colpi verso l’insegna e la vetrina del bar gelateria di piazza Cattaneo, nel pieno centro di Sant’Anastasia.

Giuseppe invece teneva in pugno una pistola. È orfano di un padre assassinato in un agguato di camorra. La loro azione è durata pochi secondi, ma è bastata a terrorizzare le persone che affollavano la piazza e il locale, per un gelato e una bibita.

In caserma e sui social

Al solito, altra discutibile moda dei social, foto e video dei due ragazzi mentre entrano dai carabinieri, sono state pubblicate on line, corredate da frasi di incoraggiamento su note di cantanti neomelodici.

Al momento sono entrambi sottoposti a fermo di polizia giudiziaria. Domani dovrebbero esserci le due udienze, separatamente, del giudice ordinario per Emanuele e di quello minorile per Giuseppe. Una volta convalidato l’arresto verranno formalizzate le accuse.

Emanuele e Giuseppe sono stati riconosciuti dai Carabinieri ma anche da molti dei presenti che li hanno subito identificati. Descritti come ‘territoriali e litigiosi’ i due avevano discusso pochi minuti prima della sparatoria con i genitori di una ragazzina di 12 anni che stava festeggiano il compleanno.

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Il bar teatro della drammatica sparatoria – Credit ANSA (QNM)

Le condizioni della bimba ferita

La stesa, così è definita la sparatoria intimidatoria che in teoria non dovrebbe provocare né vittime né feriti ma solo danni, è stata drammatica. Assunta, la bimba di dieci anni colpita allo zigomo dalle schegge di un proiettile che l’ha centrata di rimbalzo, è ancora in terapia intensiva e in gravi condizioni dopo due interventi chirurgici. Per fortuna il proiettile non sembra avere compromesso gli organi interni.

I primi soccorsi mentre i presenti chiamavano l’ambulanza sono stati decisivi. Decisivo Filippo, il papà della bimba festeggiata: “Anziché aspettare l’ambulanza l’ho portata in ospedale io. Abbiamo fatto prima, in sette minuti Assunta era nelle mani del dottore all’Ospedale del Mare. Sono andato più veloce che potevo, spero di essere stato utile e pronto. Anche io ho quattro figli…”