Emerge un nuovo dettaglio sugli aumenti dei prezzi di vendita delle sigarette: di quali si tratta e quando entreranno in vigore. Tutte le novità annunciate.
Brutte notizie per chi compra le sigarette. A breve si dovrà affrontare un nuovo aumento, con tanto di incremento annunciato da diverse settimane. La decisione è arrivata con la Legge di bilancio. Si tratta di un esborso economico da affrontare per tutti, seppur con qualche eccezione per alcune tipologie di tabacco.

Una novità certamente accolta non con grande gioia per chi acquista tabacco quotidianamente (o quasi ndr) di ogni genere. La notizia è ormai ufficiale e non ci sono più dubbi su quello che accadrà da qui a breve. Si tratta di un aumento che non riguarderà di fatto tutte le tipologie di tabacco attualmente esistenti.
Nuovi prezzi in arrivo
Il provvedimento entrerà in vigore mercoledì 15 febbraio 2023. Disposto un aumento di 20 centesimi per ogni pacchetto. Sotto la lente d’ingrandimento i prezzi maggiorati di Camel, Marlboro (non tutti i tipi), Chesterfield, Morrison e Philip Morris. La decisione riguarderà l’importo di ogni singolo pacchetto. Ogni mille sigarette, di fatto, l’aumento previsto dal primo gennaio sarà di 28 euro, dal 2024 toccherà 28,20 euro e nel 2025 i 28,70.
Il provvedimento riguarderà l’articolo 1 comma 122 della legge 197/2022 approvata lo scorso 29 dicembre. Disposte quindi nuove accise sui tabacchi lavorati e non solo. Al centro dei prezzi aumentati figurano anche tabacco da pipa, quello per inalazione, da masticare, da fiuto, così come i sigari.

La aumento delle sigarette tradizionali aumenterà infatti nel corso dei prossimi tre anni, così come già annunciato nella bozza della Manovra di bilancio. Aumentano i tassi dopo due anni di stop, ora l’accisa passerà da 23 a 36 per il 2023, 36,50 per il 2024 e 37 per il 2025 ogni mille sigarette.
Di fatto, quindi, l’aumento medio delle sigarette sarà di circa 20 centesimi a pacchetto durante il 2023, poi 10-15 centesimi in media per gli altri annia seguire. I tabacchi lavorati saranno di fatto sottoposti agli aumenti derivati dall’accisa.
Aumentati tanti prodotti
I tabacchi lavorati sono di fatto sottoposti ad un’accisa che riguarda nello specifico: sigaretti, sigari e sigaretti, ma non sono i soli. Gli aumenti riguarderanno anche tabacco da fiuto e da masticare, tabacco trinciato a taglio fino da utilizzare per le sigarette arrotolate, tabacco a base di piante, erbe, frutta, pipa ad acqua e pipa classica, nonché tabacco da inalazione senza combustione.
Gli aumenti partiranno dal 2023 e si protrarranno fino al 2025, ma non si esclude qualche nuovo aumento da attuare magari in seguito. Per il momento si tratta di una decisione da qui ai prossimi due anni, così come annunciato ormai da diverso tempo dalla politica nazionale e dai principali esponenti del settore.
La posizione della Federazione italiana tabaccai
La Federazione italiana tabaccai (Fit) ha pubblicato un annunciato l’aumento delle tariffe che entrerà in vigore dal 15 febbraio 2023, con tanto di tariffe specifiche sui prodotti da consultare. A tal proposito emerge anche una nota pubblica dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

“Si evidenzia che, in data odierna (15 febbraio 2023), limitatamente alle marche oggetto del cambio tariffa, sono inibite la vendita Cash & Carry e le levate suppletive (straordinarie e urgenti) per le quali sia stata fatta richiesta nella medesima giornata di oggi“, si legge nella nota.
L’aumento riguarderà diverse tipologie da tabacco. Cambia in questi casi anche l’apporto delle accise che sulle sigarette tradizionali è del 75%, su altre invece è meno della metà e si attesta fra il 30 e il 35%.
A parlarne ci ha pensato anche il presidente della FIT che ha precisato alcune cose. “Circa un terzo del listino, a seguire le altre, decideranno le aziende. In che tempi? Non lo sappiamo. Immagino nell’arco di qualche settimane si allineeranno tutti sull’aumento delle accise“, spiega Mario Antonelli. Ecco nel dettaglio tutti i prodotti il cui prezzo è aumentato.