A distanza di due giorni dalla terribile sparatoria che ha fatto nove vittime in una scuola di Belgrado, un giovane di 21 spara sulla folla
Una sparatoria, altre vittime da portare in ospedale, otto da identificare uccise in modo ancora una volta drammatico.

La Serbia è sconvolta all’ondata di violenza che ha provocato sedici vittime in nemmeno due giorni. Un altro fatto di sangue che resta almeno per il momento inspiegabile.
Serbia, sparatoria in strada: otto vittime
Nella tarda notte di giovedì un giovane di 21 anni ha aperto il fuoco nel villaggio di Dubona, a circa 60 chilometri a sud-est della capitale serba Belgrado. Poi è riuscito a darsi alla fuga raggiungendo altri due villaggi non molto lontani, Mali Orasje e Sepsin. Altre sparatorie, altre vittime. Quando l’allarme è scattato la polizia ha mobilitato le forze speciali nel tentativo di individuare il sospetto.
Sono stati momenti drammatici di grande confusione. In meno di due ore è iniziata una vera e propria caccia all’uomo che ha mobilitato almeno 600 agenti tra militari e uomini delle forze di polizia. Ma nella confusione generale sono state fermate almeno due persone che nulla avevano a che fare con la sparatoria.

Caccia all’uomo, poi l’arresto
Uno di questi, Milos Stanisavljević, abitante a Sepsin, è uscito di casa, allarmato dal crepitio delle armi da fuoco. Gli agenti lo hanno fermato convinti che fosse il killer… e per un attimo non si è rischiato un altro conflitto a fuoco che poteva costargli la vita. L’arrestato è stato rilasciato dopo pochi minuti.
Il vero killer si chiama Uros B. La polizia lo ha identificato e fermato nella sua abitazione dove nascondeva armi da fuoco, proiettili e persino quattro bombe a mano.
Le prime ricostruzioni parlano non di tragedia della follia, come quella della scuola elementare di Belgrado di mercoledì. Ma di terrorismo interno. Lo confermano anche fonti del ministero degli interni di Belgrado.
Il presidente serbo Aleksander Vucic ha espresso le sue condoglianze alle vittime dei due attacchi e ha garantito che il governo apporterà modifiche urgenti alla legislazione sulle armi.