La Serbia minaccia lo strappo: Milorad Dodik parla di indipendenza

Ancora tensione nelle repubbliche della ex Jugoslavia, stavolta è il leader della Serbia bosniaca Dodik a chiedere la scissione

La repubblica di Bosna ed Erzegovina nasce dalla drammatica guerra che ha devastato territori e popolazioni della ex Jugoslavia tra il 1991 e il 1995. Un percorso di grande sacrificio costato decine di migliaia di vittime e danni incalcolabili alle città e al territorio.

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Un manifesto elettorale del leader separatista serbo-bosniaco Milorad Dodik – Credits ANSA (QNM)

Da allora Sarajevo è definita la città martire. I traumi di quel conflitto sono ancora estremamente presenti nel tessuto sociale e nel paesaggio di tutto il territorio.

Serbia, lo stappo di Dodik

Ma a distanza di trent’anni ci sono tensioni e conflitti non completamente sopiti. Ieri, venerdì, era la festa nazionale della Repubblica serba che molti abitanti di lingua e radice serba festeggiano anche in Bosnia. Anche se il governo di Sarajevo non solo non la riconosce. Ma in alcune zone del territorio che avevano già accolto tensioni, l’ha addirittura vietata.

La comunità bosniaca in Serbia è rappresentata anche dal punto di vista politico da Milorad Dodik. Posizioni filorusse vicine a Putin, un separatismo radicale e molto aggressivo, Dodik ha comunicato ufficialmente venerdì la sua intenzione di dichiarare l’indipendenza della comunità e dei territori a maggioranza serba. Il che fa temere nuove tensioni etniche e sociali.

Posizioni inconciliabili

“Stiamo prendendo in seria considerazione la decisione di dichiarare l’indipendenza e la secessione della Republika Srpska a meno che la questione della proprietà non venga risolta” ha detto Dodik.

Serbia e Bosnia erano alleati durante la guerra. Ma la convivenza tra le due comunità non è semplice. Milorad Dodik da tempo rivendica la sovrintendenza di Belgrado su case, monumenti, montagne, boschi, laghi e fiumi nella parte orientale del paese, quella a maggioranza serba. Il tutto in un paese nella quale vivono tre ceppi etnici molto distinti, in un equilibrio estremamente sottile: serbi ortodossi, ai croati cattolici e bosgnacchi musulmani.

La sfida sui territori

Il parlamento regionale bosniaco in territorio serbo presieduto da Dodik, a dicembre ha adottato per la seconda volta una legge sui beni immobili che proclama la Repubblica serba come unica amministratrice del territorio. Ma la corte bosniaca ha abrogato la legge due volte.

Il governo bosniaco non riconosce le autorità locali serbe. Soprattutto dopo che gli ultimi discorsi di Dodik, tutti improntati all’appoggio alla Russia e all’indipendenza della minoranza serba in Bosnia, hanno ulteriormente alzato la tensione con il governo centrale.