Diversi mesi dalla morte di Yana Malaiko, ora la confessione dell’assassino. Svolta sul caso della giovane 23enne uccisa a Castiglione delle Stiviere.
Dalla morte di Yana Malaiko, ragazza 23enne scomparsa il 20 gennaio scorso e ritrovata senza vita il 1 febbraio, sono passati quasi due mesi. Il suo corpo era vicino ad un campo fra le province di Brescia e Mantova. A distanza di settimane è arrivata la confessione sul delitto della giovane ucraina.

Il 34enne Dumitru Stratan ha infatti ammesso di aver ucciso l’ex fidanzata. L’uomo ha raccontato la sua versione dei fatti, tutto va ancora verificato e analizzato nei minimi dettagli. Fatto sta che i sospetti degli inquirenti erano parsi sin da subito evidenti ai danni del cittadino moldavo.
La confessione
Secondo il racconto dell’uomo, il 34enne avrebbe colpito la ragazza allo sterno durante una lite, nel tentativo di allontanarla. Soltanto successivamente si sarebbe invece accorto della sua morte. Stratan si trova dallo scorso 21 gennaio nel carcere di Mantova con le accuse di omicidio volontario premeditato e occultamento del cadavere. Le prove raccolte non avrebbero lasciato dubbi sul caso, ora è arrivata anche la confessione di Dumitru Stratan.
La Procura di Mantova lo ha interrogato lo scorso mercoledì 8 marzo, un confronto durato circa due ore e mezza durante le quali è stato analizzato quanto accaduto. Fino a poco tempo fa si era avvalso della facoltà di non rispondere, ora tutto sarebbe cambiato. A presentare l’istanza di interrogatorio sarebbe stato proprio l’indagato.

“L’indagato ha ammesso di aver cagionato il decesso di Yana Malaiko la notte del 20 gennaio 2023 presso l’abitazione in cui si trovava Yana, negandone peraltro l’intenzionalità“, si legge nella nota della Procura di Mantova.
Davanti alla procuratore capo Manuela Fasolato ha ribadito di averla colpito con la mano “una volta sola” all’altezza dello sterno, ma senza “rendersi conto nell’immediatezza delle conseguenze del colpo inferto“, spostandosi in un’altra stanza. Nessun commento, invece, sull’occultamento del cadavere.
“Non ha fornito dettagli, dicendo che non ricordava esattamente quanto accaduto dopo e riferendo elementi frammentari“, ribadisce la nota. Fatto sta che la ricostruzione dell’uomo non collimerebbe con quanto emerso al momento dalle indagini.
Cosa è emerso dall’autopsia
L’autopsia ha rivelato qualche tempo fa che il corpo della vittima sarebbe stato colpito in volto da un oggetto contundente. Si ipotizza in questo caso ad una spranga di ferro, poi la 23enne sarebbe stata soffocata molto probabilmente con un cuscino. Sul caso la Procura di Mantova ha effettuato e continuerà a sostenere accertamenti di natura tecnico-investigativa per ricostruire il delitto di Yana.
Durante gli scorsi giorni, in ogni caso, lo stesso Stratan aveva chiesto agli avvocati Andrea Pongiluppi e Domenico Grande Aracri di essere ascoltato dal procuratore Manuela Fasolato, nonché dai carabinieri di Mantova, così da spiegare quanto accaduto.

Famiglia e amici della giovane uccisa continuato intanto a mantenerne vivo il ricordo. Lo scorso 5 marzo, nella piazza di Castiglione delle Stiviere, è stato allestito per l’occasione un banchetto in sua memoria. Ciò ha preceduto alcuni eventi in vista della Festa della donna dell’8 marzo. Il prossimo 23 marzo (ore 18.30) è in programma una messa nella chiesa di Belvedere, precisamente nella parrocchia dei Santi Nazario e Celso, per ricordare la giovane uccisa.