Per l’omicidio di Thomas Bricca, risultano indagati, oltre a Mattia Toson anche il padre di quest’ultimo, Roberto. Entrambi avrebbero ucciso con un proiettile il 18enne di Alatri lo scorso 30 gennaio
Il 18enne di Alatri, Thomas Bricca sarebbe stato ucciso da Roberto e Mattia Toson, padre e figlio. Dalle indagini in corso sarebbero loro i sospettati principali. Il ragazzo, freddato in piazza lo scorso 30 gennaio 2023 con un proiettile alla testa è morto all’ospedale San Camillo di Roma tre giorni dopo.

Dalla morte la famiglia del giovane 18enne chiede giustizia e la svolta nelle indagini sarebbe arrivata proprio ieri. Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri del comando provinciale di Frosinone, padre e figlio Toson erano a bordo dello scooter quella sera. Non solo, gli investigatori hanno anche evidenziato chi dei due indagati fosse alla guida del mezzo e chi, invece, ha esploso il colpo mortale.
Gli uomini dell’Arma di Alatri dopo il delitto e alla luce delle testimonianze raccolte dai presenti la notte dell’agguato avevano sin da subito concentrato la loro attenzione sui due. Mattia Toson, il figlio di Roberto, era stato interrogato per oltre sei ore e poi rimandato a casa. Mentre il padre non è stato mai stato interrogato.
Omicidio Thomas Bricca, svolta nelle indagini: sospettato anche il padre del primo indagato
Il delitto di Thomas Bricca sarebbe stato organizzato nei minimi dettagli e messo in atto dalla famiglia Toson. Secondo la procura di Frosinone, la sera del 30 gennaio scorso a bordo del T-Max ci sarebbero stati il 22enne Mattia e il 47enne Roberto Toson. Quest’ultimo, ex agente di polizia penitenziaria, insieme al figlio già indagato, da ieri pomeriggio risulta il secondo sospettato principale per l’agguato a Bricca.

Ma nell’inchiesta per l’omicidio del giovane di Alatri risulta accusato per falsa testimonianza anche un altro componente della famiglia Toson. Si tratta di Francesco Dell’Uomo, zio acquisito di Mattia Toson e fratellastro di Roberto. L’uomo avrebbe provato ad eliminare le tracce della pistola nonché smontato le telecamere di videosorveglianza affisse davanti la sua abitazione facendo sparire le schede di memoria.
Dal giorno del delitto sono trascorsi quasi due mesi e ora le indagini sono a un punto di svolta. Inizia a delinearsi il quadro delle responsabilità (presunte), per la morte del 18enne. Rimane l’ipotesi accertata che Thomas sia stato freddato per uno scambio di persona. Il vero obiettivo dei sicari era un ragazzo di origini marocchine, Omar Haudy, che secondo gli investigatori era entrato in contrasto con la famiglia Toson, probabilmente per motivi legati allo spaccio di droga. A raccontarlo era stato lo stesso ragazzo sui social. A seguito della sua confidenza Omar è fuggito via dal paese del frusinate per paura di ritorsioni.
Cosa successe il giorno prima dell’agguato ad Alatri
Il 47enne Roberto Toson ora è iscritto nel registro degli indagati con il figlio Mattia. Il nome del 47enne nel registro conferma anche che l’agguato a Bricca sarebbe stato la fine delle risse che erano avvenute nel weekend precedente. Infatti, il giorno prima del delitto di Thomas, il vero bersaglio dei Toson, Omar Haudy insieme ad altri amici, per vendicarsi di un’aggressione subita il giorno prima da parte del 22enne Mattia Toson avevano picchiato e appeso a un palo lo zio acquisito di quest’ultimo, Francesco Dell’Uomo.

Un affronto per i Toson che abituati a comandare ad Alatri non poteva passare liscio. Il marocchino doveva essere punito. A mettere in pratica la vendetta sarebbero stati padre e figlio. Uno guidava, l’altro avrebbe impugnato la pistola e sparato. Soltanto che quella sera invece di Omar il proiettile ha raggiunto Thomas che indossava, fatalità, un giubbotto bianco simile a quello del vero bersaglio dei Toson.
La svolta nelle indagini arriva dopo che nei giorni scorsi in Procura sono state sentite nuovamente alcuni testimoni. Da qui gli investigatori hanno riscontrato le conferme ai loro sospetti: ovvero anche Roberto era complice dell’omicidio. Per verificare cosa sia avvenuto davvero nelle ore precedenti all’agguato, oggi i carabinieri del Ris di Roma, effettueranno l’esame del cellulare di Mattia Toson. Nel frattempo sotto sequestro anche lo smartphone del fratello di Mattia, Nicolò Toson.