Omicidio Laura Ziliani, cosa hanno confessato le figlie in aula durante il processo

Per l’omicidio della ex vigilessa, Laura Ziliani, sono finiti in carcere le due figlie Silvia e Paola Zani e il fidanzato della prima. A distanza di due anni, arriva la confessione shock della primogenita

In aula a Brescia per l’interrogatorio davanti al pm nel processo in Corte d’Assise c’erano Silvia, Paola Zani e Mirto Milani, fidanzato di Silvia nonché amante della sorella Paola. Il trio criminale ha parlato e la primogenita dell’ex vigilessa morta ammazzata nel 2021, ha confessato il motivo del delitto.

Omicidio Laura Ziliani
Omicidio Laura Ziliani, cosa hanno confessato le due figlie a processo (ansa) qnm.it

Come riportato anche dal Corriere della Sera, la 29enne Silvia Zani ha detto oggi, 30 marzo, davanti al giudice Caty Bressanelli: “Ero convinta al 300% che volesse ucciderci, ora dopo tanti mesi di carcere non ne sono sicura. Eravamo convinte che nostra madre ci volesse uccidere”.

Pe questa ragione le figlie di Laura Ziliani quell’8 maggio di due anni fa avevano prima stordito la donna con degli ansiolitici e poi soffocata con un sacchetto di plastica e seppellito nelle vicinanze del fiume Oglio con la complicità di Mirto Milani, fidanzato di Silvia.

Omicidio Laura Ziliani: il racconto del trio criminale

Le figlie della vittima, Laura Ziliani, avevano già confessato il delitto avvenuto il 24 settembre del 2021 in carcere a pochi mesi all’arresto. Il corpo della ex vigilessa fu trovato un mese e mezzo dopo l’omicidio sul fiume Oglio da un bambino che si trovava, quel giorno, in gita con i genitori.

Omicidio Laura Ziliani
Omicidio Laura Ziliani, cosa hanno confessato le due figlia in aula (ansa) qnm.it

Per le indagini sul caso sono risultati fondamentali le confidenze che il fidanzato di Silvia, Mirto Milani, aveva fatto all’ex compagno di cella nel carcere bresciano di Canton Mobello. Il 50enne, in carcere per reati fiscali, aveva riferito agli inquirenti, come riporta il Corriere, che Mirto gli aveva raccontato che “quella sera lui, Paola e Silvia preparano dei muffin e riempiono quello destinato a Laura di benzodiazepine. Lei lo mangia però non crolla come previsto nei primi 10 minuti: aveva un fisico forte. Alla Ziliani sembra non succedere niente e va a letto. Laura a un certo punto è ormai rintronata e va in cucina per prendere da bere dal frigorifero”.

“A quel punto scatta la furia di Silvia che prende da dietro la madre. Laura cade sulla figlia, le salta sopra Paola per tenerla ferma, ma la mamma non muore. Con Mirto le mettono il sacchetto di plastica sulla testa e lo chiudono con una fettuccia e una porzione di prolunga”. Poi ricorda un dettaglio atroce del racconto, ovvero che Milani gli avrebbe confessato di avere il dubbio che la donna sia stata seppellita viva.

La confessione shock di Silvia

In aula l’omicida, primogenita della vittima, Silvia Zani, ha esordito ieri davanti ai pm parlando del buon rapporto che lei aveva con la madre, Laura Ziliani: “Con mia madre ho sempre avuto un buon rapporto, trascorrevamo parecchio tempo insieme”. Dopo queste prime parole, però, la stessa 29enne sostiene che la madre aveva intenzione di avvelenarla facendole bere “latte alla candeggina”.

Omicidio Laura Ziliani
Omicidio Laura Ziliani, la confessione del trio criminale in aula (ansa) qnm.it

“Quando l’ho uccisa ero convinta al 300% che lei volesse avvelenarci. Ci avrei messo la mano sul fuoco. Ora dopo tanti mesi in carcere, non sono più così sicura”. La donna dichiara anche che avrebbero voluto farla “sparire in montagna, perché la amava più di noi”. Poi la scelta di drogarla con quel dolce avvelenato di ansiolitici. “Dopo l’omicidio eravamo spaventati, ci siamo autocatapultati in una situazione di cui non avevamo il controllo”.

Infine, Paola Zani, la sorella più piccola, in lacrime e dopo un’ora e mezza di esame, ha detto in aula: “Voglio chiedere scusa a tutti. A mia madre che ho ucciso, ai miei zii, a mia sorella, a mia nonna, a tutte le persone di Temù. Mi rendo conto di aver ferito tutto. Mi dispiace per tutto. In assoluto mi dispiace più di tutti per mia mamma”. In ultimo, la primogenita ha cercato di difendere la sorella minore dicendo: “È stata inglobata nel rapporto tra me e Mirto. Eravamo un trio, in cui le scelte venivano sempre prese insieme. Chi non era d’accordo si chinava agli altri due, Paola ha desistito più di tutti”.