Dopo l’omicidio di Francesco Pio Maimone, ucciso con un colpo di pistola sul lungomare di Napoli, il presunto assassino parla e dichiara la sua innocenza. Ma nel frattempo le scarpe da mille euro sono sparite
Intorno l’assassinio di Francesco Pio Maimone quel velo di mistero non cessa di esistere. Dalle indagini in corso sono saltate fuori diverse domande che ancora non trovano una risposta soddisfacente a risolvere il caso della morte del 18enne di Pianura. Ma è notizia recente che il 20enne Francesco Pio Valda, accusato di essere il presunto omicida del giovane Maimone, a colloquio in carcere ha parlato con il garante dei detenuti.

Come riporta il Messaggero, il 20enne ha esordito dicendo: “Mi chiamo Francesco Pio perché sono vivo per miracolo. Mia madre fece un voto a Padre Pio, perché venne gravemente ferita da mio padre mentre era incinta”. Queste le prime parole di Valda al garante dei detenuti Samuele Ciambriello.
Secondo quanto ricostruito, la notte dell’omicidio, avvenuto tra 19 e il 20 marzo scorso, il giovane si trovava sul lungomare di Napoli e avrebbe aperto il fuoco con una revolver dopo una lite scoppiata per motivi banali. Accusato di omicidio volontario aggravato dalle modalità mafiose, il presunto assassino ha riferito al garante: “Mi dispiace per la morte di quel ragazzo, ma io sono innocente, perché avevo una pistola a salve. E’ stato qualcun altro a sparare i colpi veri, non io. Ho anche dato indicazioni per trovare la pistola che usavo”.
Omicidio Francesco Pio Maimone, il mistero delle scarpe sparite
Per il delitto del giovane 18enne Pio Maimone, Francesco Pio Valda, ritenuto al momento, unico responsabile, dal giorno della morte del ragazzo si era avvalso della facoltà di non rispondere. In carcere, ora dice la sua versione dei fatti sostenendo di non essere stato lui ad aver premuto il grilletto della pistola che ha ucciso il 18enne di Pianura.

Il motivo rivelato da Valda è semplice: la pistola da lui usata è a salve, dunque senza veri proiettili. Ma la sua versione non convince gli inquirenti che, invece, continuano a scavare a fondo sulla questione. Chi indaga è convinto che il 20enne presunto omicida, subito dopo il delitto, si sarebbe sbarazzato della vera arma così come delle lussuose
Proprio quel paio di scarpe griffate che sono state macchiate da qualcuno con cui Francesco Pio Valda avrebbe successivamente litigato fino a trasformare il diverbio in una scena del crimine con tanto di morto. Gli agenti della Polizia non hanno, ad oggi, trovato quelle scarpe, sono come sparite nel nulla.
I dubbi degli investigatori
Il fatto che le scarpe da mille euro si siano improvvisamente volatilizzate è un forte indizio della condotta contestata al presunto omicida del 18enne, Francesco Pio Valda. Questo perché, secondo chi indaga sul caso, la sparizione del paio di scarpe dimostrerebbe la piena consapevolezza di quanto accaduto settimana scorsa in pieno centro a Napoli.

Secondo gli inquirenti, che poco credono alla versione snocciolata da Valda a colloquio in carcere con il garante dei detenuti secondo cui lui sarebbe innocente, il 20enne si sarebbe sbarazzato delle scarpe costose, perché consapevole che le indagini avrebbero puntato a verificare i motivi che hanno scatenato il litigio quella notte e quindi, di conseguenza l’assassinio di Maimone.
L’ipotesi che emerge dal comportamento di Valda secondo l’accusa è che il presunto assassino avrebbe provato a giocare di anticipo, eliminando le scarpe ritenute uno dei possibili riscontri che alcuni testimoni avrebbero potuto usare per accusare Francesco Pio Valda della rissa e dell’omicidio.