Per l’omicidio di Mario Cerciello Rega la Cassazione ha emesso la sua sentenza: annullate le condanne a 22 e 24 anni di reclusione per i due americani accusati della morte del vice brigadiere
Il processo per la morte del carabiniere Mario Cerciello Rega andrà rifatto. A deciderlo è la Cassazione che mercoledì scorso, 15 marzo, ha emesso la sua sentenza annullando, difatti, le condanne dei due americani, Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, accusati entrambi di aver ucciso il vice brigadiere a Roma nel 2019.

La sentenza giunta dal Palazzaccio ha lasciato i famigliari della vittima a bocca aperta. I due turisti americani che nel quartiere Prati avevano ucciso Cerciello erano stati condannati a 22 e 24 anni di reclusione. Ora andranno ricalcolate le pene.
Così, la condanna a 24 anni di reclusione previsti per Elder è stata annullata con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Mentre per Hjorth la condanna a 22 anni di carcere viene annullata con rinvio e riguarda l’accusa di concorso in omicidio.
Omicidio Cerciello Rega: la decisione della Cassazione spiazza tutti. Annullate le condanne ai due americani
Secondo i giudici della Cassazione di Roma, per l’omicidio del vice brigadiere Cerciello Rega, sarà necessario rifare il processo d’appello. Inizialmente i due americani erano stati condannati a 24 anni di reclusione per Finnegan e 22 anni per Gabriel Natale. Ma ora arriva la decisione shock e le motivazioni della Cassazione puntano su due circostanze precise. Per Finnegan Lee Elder, che quella sera del 2019 ha accoltellato il carabiniere, i giudici contestano le circostanze aggravanti nonché la sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Per Gabriel Natale Hjorth si contesta l’accusa di concorso in omicidio.

Questo vuol dire che per i giudici della Corte la tesi difensiva dei due risulta credibile. Secondo questa, infatti, i due turisti americani erano ignari di trovarsi di fronte uomini dell’Arma. La decisione della Cassazione porterà, di conseguenza, a condanne più leggere. Entrambi erano stati condannati in primo grado all’ergastolo. Come riporta Open, il pg Francesca Loy aveva chiesto la conferma delle condanne sostenendo che probabilmente i due carabinieri avevano sottovalutato la situazione e che avevano solo chiesto ai due turisti i documenti.
A festeggiare per la decisione presa dalla Cassazione è la difesa. Il legale di Elder, l’avvocato Renato Borzone, ha dichiarato: “Dal primo minuto in cui abbiamo esaminato le carte processuali abbiamo capito che il mio assistito non aveva assolutamente capito di trovarsi davanti a due carabinieri. Quell’intervento è stato anomalo. Ci sarà un nuovo processo”. Mentre i difensori di Hjorth, l’avvocato Fabio Alonzi e il legale Francesco Petrelli, hanno espresso soddisfazione per l’esito della Corte, dicendo: “Abbiamo finalmente qualcuno che ha sentito le nostre ragioni”.
La morte del carabiniere: i fatti
L’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega avvenne l’estate del 2019. Era il 26 luglio quando Cerciello in compagnia del suo collega Andre Varriale, sono intervenuti. I due carabinieri di servizio nel quartiere Prati di Roma, quella sera pattugliavano la zona quando Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjorth, in vacanza nella Capitale, hanno deciso di acquistare della droga a Trastevere.

I due amici incontrano in piazza Mastai Sergio Brugiatelli che indica ai due un pusher a cui possono rivolgersi. Quando gli americani scoprono che non c’è droga rubano lo zaino del pusher Brugiatelli i quali pretendono 100 euro e cocaina per restituire lo zaino. Così lo spacciatore chiama il 112. Poco dopo arrivano i due carabinieri: Cerciello e Varriale.
I due uomini dell’Arma arrivano all’appuntamento al posto dello spacciatore e in borghese, ovvero senza divisa. Quando intervengono tentando di bloccare i due turisti, Lee Elder Finnegan colpisce il vice brigadiere con ben 11 coltellate e ferisce Varriale. Dopodiché scappa insieme all’amico facendo ritorno nella camera d’albergo Le Meridien dove gli amici soggiornavano in quei giorni. Finnegan e Elder vengono raggiunti dai carabinieri il giorno seguente grazie alle immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona e alle testimonianze di chi, la sera precedente, ha assistito alla violenza in strada. I due americani erano pronti a lasciare l’Italia. Gli investigatori hanno poi trovato nel controsoffitto della stanza d’albergo il coltello usato per commettere il delitto.