Manolo Portanova è il calciatore al centro di uno scandalo. La versione della giovane dopo le accuse di violenza sessuale di gruppo a Siena.
Prosegue nell’aula di tribunale il processo a carico del centrocampista attualmente tesserato del Genoa, squadra che milita nel campionato di Serie B. La giovane ha parlato agli organi d’informazione, lamentandosi per quanto accaduto.

Sul caso è intervenuta la giovane studentessa 22enne che ha denunciato la presunta violenza di Manolo Portanova. Il giocatore è stato intanto condannato in primo grado, insieme allo zio Alssio Langella.
Il commento della presunta vittima
La studentessa di 22 anni ha scritto una lettera, pubblicata dal quotidiano La Nazione, raccontando raccontato quanto sarebbe accaduto durante la notte fra 30 e il 31 maggio 2022. “Mi ritrovo oggi di fronte a qualcuno che tenta di affossare la mia persona e di mettermi in cattiva luce. Purtroppo oltre ad un tribunale giudiziario ne esiste anche uno mediatico e sociale, molto crudele, del quale con sincerità posso affermare che siamo vittime tutti. Non sono stata io a voler dare clamore a questa orribile vicenda. Però il fatto sta nel voler portare alla luce la verità“, commenta la giovane.
Intanto Portanova è stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione, insieme allo zio Alessio Langella. L’accusa è di violenza sessuale di gruppo, episodio probabilmente accaduto a Siena, denunciato in seguito dalla giovane studentessa. Proprio per la stessa causa si è aperto il processo per l’amico Alessandro Cappiello, ma emergerebbe una quarta persona accusata (qui intervento della magistratura che giudica i minorenni).

La ragazza è voluta intervenire dopo la conferenza stampa tenuta, dal calciatore Manolo Portanova lo scorso 10 marzo, durante la quale il centrocampista ha spiegato la sua versione dei fatti. Ciò è avvenuto alla luce delle motivazioni della condanna.
“Negli ultimi anni ho scoperto di avere tanti nomignoli: Chiara, Sara, Claudia, Marta, quella di Portanova, sicuramente una poco di buono, la stuprata e chi più ne ha più ne metta. Ho scelto di scrivere, una scelta un po’ tarda potreste pensare […] ma sapete, non è mai facile esprimere se stessi e il proprio dolore quando si è in mezzo ad una burrasca giudiziaria“.
La polemica
La difesa del giocatore ha intanto parlato del racconto della 22enne secondo cui si citerebbe il racconto diffuso da una giovane violentata negli Stati Uniti nel 2015. “Credete davvero che avrebbero dovuto assolvervi perché ho fatto mie le parole della lettera scritta da una ragazza americana violentata da un atleta? Delle tante che ho scritto alla psicologa, si tratta dell’unica lettera non interamente mia. Una lettera a me a cuore perché in quella ragazza ho rivisto me stessa“, ha ribadito la ragazza.
La studentessa ha ripercorso il dolore provato fra processo nelle sedi opportune e quello mediatico, un binomio a suo dire insopportabile e difficile da gestire. La ragazza ha ribadito di aver voluto riportare il suo dolore, citando in uno scritto le parole di una giovane ragazza violentata negli USA nel 2015.

“Non era certo un segreto, quella lettera famosa: ne hanno discusso in tribunale i miei avvocati e il giudice ne ha tenuto conto“, ha confermato la giovane. La ragazza ha ribadito di soffrire nel leggere articoli, calunnie, processi, udienze e quant’altro, ribadendo di essere consapevole che “denunciare una violenza sessuale significava dover affrontare anni di svalutazioni, di insulti. Anni in cui avreste provato a dire che era un gioco e che ero d’accordo“, conclude.