Carlo Mattia moriva lo scorso 8 gennaio all’Ospedale Pertini di Roma. Era nato soltanto 3 giorni prima. Un caso che ha sconvolto, diviso e destato clamore mediatico. Oggi i genitori del neonato sono pronti a denunciare e insieme ai loro legali stanno per presentare un esposto in Procura. In esclusiva per Qnm abbiamo sentito l’avvocato Michela Tocci, che da donna e madre ci ha detto “Farò il possibile per capire cosa sia successo”
Una storia che ha commosso, fatto riflettere ma che ha anche diviso l’opinione pubblica. Risvegliando la coscienza di medici, infermiere, ostetriche, psicoterapeute, “semplici” mamme alle prese coi primi giorni di vita del proprio bambino. Esattamente l’8 gennaio di un mese fa, Carlo Mattia smetteva di respirare all’Ospedale Pertini di Roma. Era nato soltanto 3 giorni prima. Il neonato era a letto con la mamma, provata da un lunghissimo travaglio. Il parto è un’esperienza meravigliosa, ma anche tanto difficile e faticosa.
La donna allattava il piccolo nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Pertini, quando all’improvviso si addormenta. Viene svegliata dopo, da un’infermiera che le comunica che suo figlio è morto, ma glielo dice solo dopo averla portata in un’altra stanza. I genitori, quella madre in particolare, piombano in un incubo senza fine, inimmaginabile. Esplode il caso. Le cronache sono piene, i giorni successivi, di ipotetiche ricostruzioni, testimonianze presunte e reali, opinioni. Quelle di chi punta il dito, senza conoscere i fatti, contro quella donna, rea soltanto di essere stanca dopo un parto. Una madre che forse è stata lasciata tanto sola, a causa di regole troppo rigide. Ma questo sarà da appurare.
Neonato morto al Pertini esposto pronto in procura. A Qnm, parla l’avvocato della famiglia
L’opinione pubblica però abbraccia pure, virtualmente, la mamma di Carlo Mattia. Quante donne infatti hanno vissuto la medesima storia di “presunto abbandono” dopo il travaglio?

A quante è stato detto che avrebbero dovuto fare le forti, perchè diventare madri è l’esperienza più naturale che si possa vivere? Al netto della tempesta mediatica che si sollevò, la procura di Roma ha aperto un’indagine, contro ignoti, per omicidio colposo su segnalazione dell’ospedale. Mentre la Asl Roma 2 avrebbe attivato un audit clinico al Pertini “per verificare la correttezza e l’aderenza alle best practice e l’appropriatezza delle procedure“. Come riportato anche da diversi quotidiani.
La madre e il padre di Carlo Mattia, oggi a distanza di un mese dal dramma vissuto, sono pronti a procedere e coi loro avvocati hanno preparato un esposto, che in attesa degli ultimi allegati, sta per essere presentato alla stessa procura. Qnm in esclusiva ha intervistato uno degli avvocati che tutela la famiglia del neonato, l’avvocato Michela Tocci, che svestendo i panni del legale ci dice “Da donna e madre farò di tutto per capire cosa sia accaduto”.
L’avvocato Michela Tocci a Qnm “Attendiamo i risultati dell’autopsia”

Avvocato, 31 giorni dopo, questa coppia di genitori ha deciso che fosse arrivato il momento di dire la propria anche sul fronte giudiziario. Cosa accade tecnicamente?
“Tecnicamente abbiamo pronto un esposto che depositeremo nelle prossime ore in procura, stiamo solo aspettando gli ultimi allegati…Ma come dicevo è pronto. Sul resto, dobbiamo giustamente riservarci e attenerci al segreto professionale”.
Come mai la famiglia del bimbo ha atteso del tempo per la presentazione di questo esposto?
“In realtà la loro intenzione è era tale sin da quando madre e padre del piccolo sono arrivati nel nostro studio per chiedere la tutela legale, poi sono stati prima chiamati dalla procura che aveva proceduto d’ufficio”.
Quali sono i prossimi step legali?
“Dobbiamo intanto aspettare i risultati dell’autopsia condotta sul corpicino del neonato, autopsia che si è conclusa lo scorso 13 gennaio. Possono trascorrere fino a 60 giorni, noi intanto abbiamo già nominato un consulente di parte. Ovviamente va anche atteso che il pm arrivi alla chiusura delle indagini, la procura come è stato già detto, procede contro ignoti”.
Qual è invece la posizione dell’Ospedale rispetto alla vostra e all’inchiesta aperta dalla Procura?

“Non posso risponderle con esattezza a questo, so che l’ospedale rilasciò un comunicato. Poi la documentazione dello stesso ospedale è in possesso alla procura, noi ancora non l’abbiamo potuta studiare”
Il legale “I genitori hanno sempre voluto capire cosa sia successo”
Cosa è scattato nella testa e nel cuore di questi genitori oggi, sono sempre stati convinti di voler procedere, oppure sono stati aiutati dal clamore mediatico che si è sollevato anche in loro sostegno?
“Hanno sempre avuto un profondo desiderio di giustizia, unitamente alla la voglia di capire la dinamica dei fatti. E ovviamente come avvocati abbiamo sin dall’inizio posto l’attenzione sulla presunta mancata attenzione da parte dell’ospedale. E lo ribadiamo nell’esposto che stiamo per depositare. Ovviamente anche noi attendiamo l’esito delle indagini”.
Come sta oggi la madre di Carlo Mattia e le chiedo, da donna e madre quale lei è avvocato, cosa pensa di aggiungere a questa causa?
“Abbiamo volutamente lasciato, come suoi legali, la signora al suo dolore. Perchè era ed è troppo forte, una perdita unica, inconcepibile. Poi da avvocati dobbiamo agire lucidamente, dobbiamo muoverci per dare voce a questa tragedia…ovviamente non possiamo pensare che un tale dramma sia alle spalle. E per completare la risposta alla sua domanda dico, che da donna e madre farò il possibile per capire cosa sia accaduto quella notte…”