Naufragio Cutro, arrestato il quinto presunto scafista. Si nascondeva in Austria

E’ stato arrestato il quinto presunto scafista responsabile del naufragio di Cutro. Gun Ufuck è stato identificato dai pochi superstiti come uno dei capi dell’equipaggio. L’uomo si nascondeva in Austria

E’ previsto per oggi il passaggio di consegna delle autorità austriache a quelle italiane del quinto presunto scafista responsabile del naufragio avvenuto sulle coste calabresi la notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023.

Naufragio Cutro
Naufragio Cutro, arrestato il quinto presunto scafista. Si nascondeva in Austria (ansa) qnm.it

La decisione è stata presa dai giudici austriaci solo un paio di giorni fa e nell’arco di quarantotto ore è diventata esecutiva. Lui è Gun Ufuck, 27enne di origini turche riconosciuto dai superstiti del naufragio di Cutro come uno dei capi dell’equipaggio che ha condotto l’imbarcazione alla deriva causando la morte di oltre 93 persone.

Lo scafista 27enne stato dunque consegnato oggi dalle autorità austriache al valico di Tarvisio. Dei cinque presunti membri dell’equipaggio, Ufuck è l’unico che sia riuscito a far perdere le proprie tracce e scappare all’estero rapidamente.

Preso il quinto presunto scafista del naufragio di Cutro

Gli agenti della squadra mobile e della sezione operativa della guardia di Finanza di Crotone, avevano localizzato il presunto scafista in Austria già dopo qualche giorno dal naufragio. Proprio in Austria Gun Ufuck era stato arrestato lo scorso 7 marzo nei pressi di Graz grazie alla collaborazione con l’Unità Fast (Fugitive Active Search team) del servizio per la cooperazione internazionale di polizia del Viminale.

Naufragio Cutro
Naufragio Cutro, fermato il quinto presunto scafista. Si nascondeva in Austria (ansa) qnm.it

Non è ancora stabilito come abbia fatto ad arrivare fino in Austria senza essere fermato prima al confine. Ma su questo gli inquirenti provvederanno a trovare la giusta risposta chiedendo spiegazioni concrete proprio al 27enne arrestato. Nella prima fase delle indagini erano emersi alcuni indizi, incluse le voci di corridoio su alcune persone non meglio identificati presenti nella zona del naufragio la notte del 25 febbraio scorso, che avrebbero fatto pensare immediatamente alla presenza di alcuni basisti.

Sull’argomento non sono stati ancora fatti passi avanti in via ufficiale ma le dichiarazioni eventuali dell’arrestato ora potrebbero ritornare utile a ricostruire la reale rete organizzativa criminale che ha permesso quel drammatico viaggio finito con la morte di 93 persone.

Il piano di fuga degli skipper

In almeno tre inchieste portate avanti dalla procura di Reggio Calabria, era già emersa in passato la presenza di alcuni soggetti che “supportavano” a terra gli skipper delle imbarcazioni illegali, in grado di fornire loro i biglietti aerei con cui far ritorno in Turchia, via Grecia, partendo dalla Puglia.

Naufragio Cutro
Naufragio di Cutro, preso il quinto presunto scafista. Si nascondeva in Austria (ansa) qnm.it

Nell’indagine denominata “Dolphins”, per esempio due degli skipper (i capitani) sono stati seguiti dagli investigatori fino alla stazione centrale di Bari. I due soggetti presunti scafisti avevano incontrato altre persone legate all’organizzazione, giunti fino lì per dare loro documenti falsi e biglietti in modo da permettere la fuga.

Come riporta la Repubblica, le conversazioni degli organizzatori che pianificavano la fuga dei presunti scafisti dopo la traversata illegale sono state anche ascoltate dagli investigatori che sono riusciti a intercettare i cellulari dei due skipper: “Appena avete la possibilità di fuggire, subito prendi e chiami. Ti comprano il biglietto e te ne vai da li con il primo volo utile”. Il contorno di un’organizzazione criminale in aiuto agli scafisti si fa sempre più delineata anche dalle testimonianze raccolte dai sopravvissuti alla strage di Cutro. L’organizzazione non si ferma ai soli 5 scafisti ma sarebbe molto più ampia. Molti dei parenti delle vittime hanno rivelato numeri di telefono e nomi dei “reclutatori”. Al momento però non è dato sapere se e come procedano le indagini su questo fronte.