La morte di Alice Neri è argomento centrale dell’ultima trasmissione di Quarto Grado: diverse le novità e ancora molti dubbi da sciogliere. Analisi sulle ultime ore della vittima e i sospetti su Gaaloul.
Il caso di Alice Neri è argomento centrale del’ultima puntata di Quarto Grado, programma che va in onda su Rete 4. Nel corso della trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi è stata ripercorsa la tragedia della 32enne.

La donna è morta e il corpo ritrovato nel baule della sua autovettura carbonizzata lo scorso 17 novembre a Concordia, in provincia di Modena. La vittima aveva una bambina con il marito Nicholas Negrini. La 32enne avrebbe ribadito all’epoca di vedersi con alcune amiche per un aperitivo, in realtà però si sarebbe verificato altro.
Il punto sulle indagini
Al momento il principale sospettato per il delitto è Mohamed Gaaloul, cittadino tunisino di 29 anni e attualmente in carcere in Italia dopo l’estradizione dalla Francia, Stato in cui aveva tentato di fuggire. Proprio dalle telecamere dello Smart Cafè, locale in cui Alice Neri si era intrattenuta con un collega, lo avrebbe ripreso proprio mentre saliva sull’auto della donna.
Sarebbe quindi proprio lui l’ultima persona ad averla vista viva, almeno questa è l’ipotesi degli investigatori. Gaaloul si difende e ribadisce di aver chiesto soltanto un passaggio nel parcheggio fuori dal locale, ma di non averla uccisa. I dubbi restano però e partono dalla testimonianza della moglie del 29enne, in merito alla conferma della sua presenza vicino lo Smart Cafè fino a tarda notte, ritrattando successivamente quanto dichiarato.

La donna avrebbe in seguito parlato di una partenza per l’estero, ma senza alcuna spiegazione e neanche dettagli in merito. Grazie alla testimonianza del collega Marco Cuccui, l’uomo con il quale la donna si era intrattenuta in un bar della zona, la pista del successivo incontro con un ex collega si sarebbe così materializzata. Le sue parole avrebbero di fatto peggiorato la posizione di Gaaloul. L’ipotesi di un possibile rifiuto di natura sessuale non è da escludere, ma ancora sono tanti i dubbi.
Dall’ultima ricostruzione, infatti, è emerso come i due abbiano fatto il giro del locale in macchina, per poi fermarsi sul retro per poco più di un’ora. Infine, invece, si sarebbero diretti presso le campagne di Concordia, proprio lì dove il corpo della donna è stato rinvenuto senza vita.
Come se non bastasse, inoltre, tre testimoni hanno parlato durante una udienza in aula, analizzando la posizione di Gaaloul. Una volta giunto a casa, infatti, lo avrebbero visto con i pantaloni sporchi di olio, da qui l’ipotesi del liquido per accelerare l’incendio auto nella quale era presente Alice Neri. Dopo tutto questo, però, i testimoni avrebbero spiegato di non essere certi della data in cui lo avevano ospitato, aumentando di fatto i dubbi. La Procura di Modena ritiene le ritrattazioni siano in ogni caso senza alcun valore.
Le ipotesi
Nel frattempo i giudici credono che rilasciare l’uomo possa significare possibile pericolo di fuga, senza fra l’altro escludere nuove azioni di questo genere. “È un ragazzo estremamente violento, privo di freni inibitori e senza scrupoli di sorta“, ribadiscono gli inquirenti.
L’idea è che Alice Neri abbia rifiutato la violenza e che l’uomo possa aver deciso in seguito di ucciderla, ma il diretto interessato non avrebbe fornito al momento alcuna spiegazione su accaduto durante quella notte. Ancora manca infatti il vero movente del delitto.

Ora ci sarebbe anche una super testimone, amica dell’arrestato, che ha ribadito di averlo trovato a piedi in zona Concordia intorno alle ore 3 del mattino. Potrebbe trattarsi di quel passaggio chiesto da Hamma – così lo chiamano gli amici – proprio ad Alice Neri. Sul fronte della sua colpevolezza, invece, avrebbe parlato di mancanza di prove evidenti per incolpare l’amico. Non lo avrebbe mai visto in atteggiamenti violenti.