Si sono svolti in Italia i funerali della 18enne Julia Ituma: la giocatrice della Igor Gorgonzola Novara è stata trovata senza vita in Turchia.
Julia Ituma è la giovane giocatrice della Igor Gorgonzola Novara trovata senza vita lo scorso giovedì dopo essere precipitata dalla finestra dell’Hotel Volley Istanbul. Intanto si sono svolti i funerali nella chiesa di San Filippo Neri che si trova nel quartiere Bovisa a Milano.

Presenti tantissime ragazze e altrettanti ragazzi di varie squadre, provenienti da tutta l’Italia, per dare l’ultimo saluto alla 18enne. In prima fila le compagne di Julia e anche quelle del Club Italia. Presenti in chiesa anche la madre Elizabeth, i due fratelli, la zia Helen e la nonna.
Dolore e tanta commozione
Anche la comunità nigeriana, Paese d’origine della famiglia, ha partecipato al funerale di Julia Ituma. Presenti dirigenti della federazione nazionale di pallavolo e anche il ministro dello Sport Andrea Abodi. La passione della giovane per il volley è iniziata sin da quando era molto piccola, poi la possibilità di esprimersi a grandi livelli e infine la tragedia che ha sconvolto tutti.
Davanti la chiesa di San Filippo Neri, parrocchia in cui Julia aveva iniziato sin da bambina a giocare a pallavolo, c’erano tante persone. Presenti parenti, amiche, amici e tanti residenti del quartiere in cui abitava la ragazza. Oltre al ministro Abodi erano presenti il presidente della Lega Volley Mauro Fabris, il sindaco di Novara Alessandro Canelli e la dirigente ed ex pallavolista Francesca Piccinini.

Un applauso ha spezzatoun silenzio assordante, accompagnato soltanto dai cori della parrocchia in cui si è svolta la funzione, avvenuto all’uscita del feretro dalla chiesa. Le ragazze della squadra della parrocchia sono state accanto alla bara della 18enne, molte delle quali avevano iniziato a giocare con lei proprio qualche anno fa.
Il parroco don Ivan Bellini ha parlato durante l’omelia e lanciato un messaggio in un giorno così triste. “Appena arrivato in questa parrocchia, nel 2019, ricordo la chiamata di Julia a giocare in squadre importanti. Ma anche dopo questo salto di qualità l’abbiamo seguita e abbiamo tifato per lei, ed è diventata motivo di rinnovato entusiasmo nella nostra piccola realtà sportiva. Julia è stata una buona notizia per tutti noi. E ora siamo feriti da una brutta notizia. Il dolore si unisce al ricordo“, ha ribadito.
La testimonianza di un amico
In chiesa è stato letto un messaggio da parte di Elias, docente e amico di famiglia, con parole che hanno mostrato un talento, quello di Julia, emerso chiaramente dentro e fuori dal campo. “Una ragazza dall’intelligenza spiccata. Julia aveva caratteristiche da ricercatrice, non si sentiva mai soddisfatta. Era interessata all’alimentazione, era desiderosa di apprendere“, ha ribadito Elias.

“Da docente, dico a voi ragazzi: coltivate la cultura, perché vi dà la libertà di esprimervi. Julia si preparava al test di ingresso all’università, aveva un progetto: la costruzione di un progetto è la costruzione di una persona“, ha spiegato Elias Malavazos Alexis, ricercatore al Politecnico di Milano.