Incidente aereo a Guidonia, chi sono i piloti morti

Sono morti entrambi i piloti precipitati con i velivoli a Guidonia: chi sono le vittime dell’incidente aereo in provincia di Roma. 

Il pubblico ministero della Procura di Tivoli ha aperto delle indagini per chiarire quanto accaduto dopo due ultraleggeri dell’Aeronautica Militare dopo uno scontro in volo. Entrambi sono morti a causa dell’impatto avvenuto a Guidonia, in provincia di Roma.

Guidonia incidente
incidente Guidonia, le immagini dell’impatto (ANSA)

Le vittime sono un colonnello e un maggiore che si sono scontrati in volo. Aperta intanto una inchiesta per fare luce su quanto accaduto. Gli accertamenti sono già partiti, da parte dell’ispettorato dell’Aeronautica, parlando di due velivoli di tipo militare.

Chi sono le vittime

Hanno perso la vita il colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Meneghello. Entrambi erano al 60esimo Stormo dell’Aeronautica Militare. Cipriano abitava a Guidonia, classe 1975, ma non era originario della provincia di Roma. Meneghello proveniva invece da Legnano, in provincia di Verona, più piccolo di due anni rispetto al collega.

Cipriano aveva computo da 48 anni ed è nato il 5 febbraio 1975. Entrato in Aeronautica a metà anni Novanta, ha frequentato il 117esimo corso Allievo ufficiale pilota di complemento.  Vanta una grande esperienza con 6mila ore di volo, molte effettuate anche in operazioni oltre i confini italiani. Il tenente colonnello era pilota istruttore su tre tipi di velivoli: si tratta di Aliante G103, MB339-CD e U208A.

Incidente aereo Guidonia
Grave incidente aereo accaduto a Guidonia, i resti di uno dei velivoli (ANSA)

Meneghello aveva invece 45 anni ed è giunto in Aeronautica nel 1999 dopo il 119esimo corso Allievo ufficiale pilota di complemento. Pilota istruttore sui velivoli U208A, Aliante G103, vantava 2.600 ore di volo. Da qualche tempo, inoltre, il maggiore seguiva dei progetti dell’Aeronautica all’interno degli istituti superiori.

La nota del ministero della Difesa

Il ministero della Difesa ha diffuso una nota di cordoglio per omaggiare e stringersi attorno alle famiglie del tenente colonnello Giuseppe Cipriano e del maggiore Marco Meneghello. Momenti difficili quelli vissuti dopo l’incidente aereo di Guidonia, costato la vita ad entrambi. L’appello è stato accolto anche dal ministro Guido Crosetto.

Guidonia aereo
I resti del mezzo scontrato con un altro velivolo a Guidonia (ANSA)

Il ministro Guido Crosetto ha scritto un messaggio social per omaggiare la memoria dei due piloti scomparsi. “Esprimo i sentimenti del più profondo cordoglio e mi stringo in un ideale abbraccio ai familiari del T.Col. Giuseppe Cipriano e del Magg. Marco Meneghello tragicamente scomparsi nell’incidente aereo avvenuto a Guidonia. Cieli blu, Giuseppe e Marco“, si legge sul profilo Twitter del ministro Crosetto.

I velivoli militari utilizzati

Gli aerei scontrati a Guidonia sono due Siai Marchetti S-208. Si tratta di uno degli ultimi aerei progettati dalla fabbrica che successivamente è confluita in Finmeccanica. Partono come velivoli per voli turistici, dotati di quattro posti in cabina e un motore a pistoni da 260 hp (unità di misura chiamata in gergo cavallo valore). Possono raggiungere una velocità massima di 280 km/h.

L’Aeronautica decise di acquistarli nel 1968 per i collegamenti fra le basi ed è dotato di un’autonomia pari a oltre mille chilometri. Attualmente solo una manciata di questi velivoli sono rimasti in servizio per il 60esimo Stormo di Guidonia, tutto questo con l’obiettivo di trainare gli alianti della scuola di volo con quelli delle competizioni (acrobazie). Mezzi sicuramente oggetto di manutenzione artigianale, specialmente alla luce della assenza di elettronica, tutto è infatti completamente meccanico.

La testimonianza

Un uomo di nome Fabrizio, intervistato dal quotidiano la Repubblica, ha spiegato quanto accaduto lì a pochi passi. L’uomo è il proprietario di una delle due auto parcheggiate in via delle Margherite, a Guidonia.

Ero vicino alla macchina, a meno di dieci metri. Stavo per entrare in auto. Dieci secondi dopo sarei stato dentro la macchina. Ho visto un’ombra e ho guardato subito in alto“, ha ribadito l’uomo.