Le fiamme divampate nel carcere di detenzione in Messico hanno causato oltre 40 vittime: spunta un video sconvolgente che mostra gli agenti di sorveglianza darsi alla fuga.
Oltre 40 persone sono morte all’interno delle mura dell’Istituto nazionale delle Migrazioni di Ciudad Juarez, in Messico, precisamente nello Stato di Chihuahua. Le fiamme sono divampate nelle scorse ore presso le strutture federali che si trovano accanto al ponte di Laredo. Si tratta di un luogo proprio a confine con gli Stati Uniti.

Le autorità locali hanno parlato di un incendio sviluppato dopo che un gruppo di circa 70 migranti era stato fermato in città e trasferito presso il centro messicano. Intanto sui social la polemica imperversa dopo la pubblicazione di un video sconvolgente. Bastano poco più di 30 secondi di immagini per chiedere una ferma condanna.
La tragedia in carcere
Un video di 32 secondo, girato dalle telecamere di videosorveglianza del centro mostra una strage di migranti, probabilmente la più grande avvenuta al confine con la frontiera statunitense. Sarebbero circa 40 gli uomini bruciati vivi dalle fiamme appiccate nel centro di Ciudad Juarez.
Ancora da chiarire le cause dell’incendio, ma le immagini mostrano guardie in attesa di vedere ciò che accade per poi dirigersi verso l’uscita senza soccorrere nessuno. L’orrore è evidenti dalle stesse immagini, quest’ultime mostrano migranti al centro del rogo, inevitabilmente asfissiati dalla fitta coltre di fumo nero divampata nel giro di pochissimo tempo.

Fonti presenti all’esterno hanno parlato di urla strazianti, da parte dei migranti bloccati fra le fiamme, con tanto di richieste di aiuto. Non sarebbero state aperte le porte delle celle, così da consentire la possibilità di salvarsi.
Al di fuori della struttura evidente rabbia e disperazione, da parte dei familiari, che sono rimasti impotenti e attori davanti alla tragedia accaduta. Le fiamme e il fumo denso sono partiti da una cella e hanno invaso l’ala del carcere. Alcuni avrebbero cercato invano di aprire un cancello bloccato, ma senza l’esito tanto sperato.
Le immagini sconvolgono
Intanto il presidente messicano, Andres Manuel Lopez Obrador, ha ribadito che l’incendio sarebbe stato appiccato dagli stessi migranti, in segno di protesta per la conseguente deportazione.
“Presumiamo che abbiano saputo che sarebbero stati espulsi e che, per protesta, hanno messo dei materassi alla porta del centro di accoglienza e gli hanno dato fuoco, senza immaginare che questo avrebbe causato questa terribile disgrazia“, ha ribadito il presidente durante una conferenza stampa.

Al momento le conferme delle vittime parlano di 39 morti, di questi 28 provenienti dal Guatemala. L’istituto ha ribadito che “la migrazione irregolare implica una serie di rischi che ancora una volta appaiono evidenti“. A ciò si aggiunge la polemica per un appello ai migranti. “Devono analizzare e prendere le giuste decisioni prima di intraprendere un viaggio che spesso non ha ritorno o destino finale“, ribadiscono fonti messicane.
L’Inm ha comunque ribadito di aver sporto denuncia alle autorità per indagare sulla vicenda. Nel centro, al momento dell’incendio, sarebbero stati presenti 68 uomini maggiorenni. Per quanto riguarda i feriti, invece, sono stati trasferiti negli ospedali di zona. Alcuni in gravi condizioni a causa dell’inalazioni del fumo e delle ustioni riportate durante l’incendio. Ecco intanto le immagini sconvolgenti arrivate dal centro messicano: si sconsiglia la visione ad un pubblico altamente sensibile.
Es criminal. Así dejaron encerrados a los migrantes en la Estación de Ciudad Juárez, Chihuahua. pic.twitter.com/MwwMGi1cTl
— Joaquín López-Dóriga (@lopezdoriga) March 28, 2023