Il caso di Rkia Hannaoui è ancora avvolto da tanti dubbi e misteri: la trasmissione Storie Italiane racconta la vicenda e parla direttamente con il marito della donna. Emergono varie questioni irrisolte sul caso della donna trovata senza vita dai figli in casa.
La donna di 31 anni è stata uccisa molto probabilmente da un mini-proiettile lo scorso 28 marzo mentre si trovava in casa ad Ariano nel Polesino, in provincia di Rovigo, ritrovata in fin di vita dai suoi figli. Durante l’ultima puntata di Storie Italiane, programma condotto da Eleonora Daniele, sono state mostrate due interviste.

La prima riguarda il marito della donna, l’altra il vicino di casa della famiglia: si tratta proprio dell’uomo che avrebbe anche affittato l’appartamento. Sta di fatto che sul caso della donna marocchina, trovata morta in casa, non ci sarebbero ancora delle certezze, anzi.
La vicenda
La vicenda della donna uccisa uccisa in via Fine, ad Ariano nel Polesine, presenta più di qualche lato oscuro. Attualmente non c’è un colpevole per la morte della donna, dinamica poco chiara e discrepanze fra le versioni rilasciate da diverse persone.
L’unica cosa certa è che Rkia potrebbe essere morta a causa di un colpo di pistola di piccolo calibro: ancora resta però tutto da accertare. Durante la giornata di lunedì 3 aprile 2023 è stata intanto eseguita l’autopsia con gli esami che offriranno a breve le prime risposte.

I figli della donna, due bambini di 8 e 11 anni, hanno trovato la loro mamma per terra dopo essere rientrati da scuola. Si sarebbero successivamente diretti verso il vicino di casa, spiegando di aver trovato la donna sul pavimento, in seguito la chiamata ai soccorsi.
Con il ricovero d’urgenza, a seguire la Tac, è stato possibile riscontrare la presenza di un foro causato da un oggetto metallico che l’ha colpito all’altezza del cranio. Potrebbe trattarsi del pallino di fucile, ma sul caso le indagini non si fermano.
Le versioni del marito e del vicino di casa
Intanto il marito della donna ha spiegato durante la trasmissione di Storie Italiane la sua versione dei fatti. Ha ribadito che sua moglie sarebbe svenuta a causa di un malore, probabilmente causato dal digiuno, poi cadendo avrebbe sbattuto la testa contro i fornelli, infine il decesso. “Non ci capisco nulla. Sto aspettando l’esame del medico. Io e mia moglie non avevamo nessun problema, lei stava a casa con i bambini e io andavo a lavorare“, ha ribadito l’uomo.
Dall’altro lato c’è invece il vicino di casa che avrebbe fornito una versione con alcune discrepanze rispetto a quanto dichiarato dal marito di Rkia Hannaoui. Il marito della donna ha ribaidito di trovarsi fuori casa, intento a lavorare per sistemare alcune buche al momento del decesso di Rkia, il vicino avrebbe invece parlato della presenza di figli e marito in casa.

Anche il padrone di casa ha parlato della morte di Rkia Hannaoui e di aver consegnato ai figli una bottiglia di passata di pomodoro, avvertendo successivamente le grida dei bambini. Probabilmente la vittima sarebbe stata al telefono con sua madre (videochiamata con la donna che è in Marocco), da qui la possibilità di una testimone chiave.
“Sentivo che dicevano che era morta. Sono sceso a casa loro e ho trovato la poverina a terra, ma senza nessun segno, ho sentito che rantolava, stava morendo. Poi è arrivata la polizia“, ha spiegato il vicino di casa. Sta di fatto che la pista familiare sarebbe esclusa praticamente da subito visto.
L’alibi del marito
Il marito è un operaio agricolo che al momento della tragedia si trovava sul posto di lavoro, da qui l’alibi. Gli inquirenti indagano sull’ipotesi di reato di omicidio volontario, ma non è esclusa la possibilità di un colpo partito per errore, ma sulla presunta arma del delitto ancora nessuna traccia.